Cause e rimedi per la ritenzione idrica

La ritenzione idrica è un disturbo che af­fligge il 30% della po­polazione femminile italiana, ma cosa c’è all’origine di questo problema? E com’è pos­sibile risolverlo? Innanzitutto sarà bene distinguere tra 4 vari tipi:

  • circolatoria o primaria, ovvero l’accumulo di liquidi negli spazi tra cellule causata dalla stasi circola­toria per un malfunzionamento venoso (in particolare negli arti in­feriori);
  • secondaria, ovvero risultato di altre patologie ben più gravi, come l’insufficienza renale, car­diaca, patologie epatiche o iper­tensione;
  • iatrogena, derivante da un uso non corretto di farmaci;
  • alimentare, causata da un’ec­cessiva assunzione di sodio (ali­menti salati).

La ritenzione idrica negli anni è di­venuta sia uno spauracchio che una sorta di alibi per le donne, in­fatti spesso erroneamente le si at­tribuisce la responsabilità di stati di sovrappeso, quando invece il rapporto causa-effetto è opposto, ovvero l’essere sovrappeso e uno stile di vita sedentario cau­sano la ritenzione idrica, inne­scando un circolo vizioso. Per scoprire con certezza qual è il vo­stro problema (ritenzione o massa grassa), basterà sottoporsi ad una visita con bilancia impedenziome­trica, in grado di misurare la per­centuale di liquido corporeo.

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Opuntia per fianchi e glutei pesanti

Questo estratto naturale, abbinato ai massaggi drenanti e ad una dieta ricca di proteine verdi, limita l’assorbimento dei grassi, riattiva la circolazione e smuove i liquidi su fianchi, cosce e glutei. La conformazione a pera o florida è più tipica e frequente nel sesso femminile, anche in giovane età, specialmente nella donna che assume la pillola anticoncezionale. Il problema dei depositi a glutei, cosce e gambe è correlato soprattutto a liquidi rite­nuti e blocco della circolazione linfatica, con rista­gno di tossine nella matrice connettivale. Il rigon­fiamento può essere solo la prima fase della condi­zione, che può evolvere verso l’infiammazione e l’ingrassamento del tessuto sottocutaneo.

Spesso si associano problematiche della microcircolazione venosa oppure vene varicose. Sul piano emotivo i rigonfiamenti nella parte bassa del corpo possono essere indicativi di una personalità che teme  i cambiamenti, con un’emotività  e una sessualità un po’ bloccate. Sul piano alimentare è bene preferire le proteine dei legumi (piselli, ceci, fave e fagioli di soia, da gustare stufati o in minestra) a quelle della carne, soprattutto suina e bovina, ricca di scorie, che sovraccaricano l’attività dei reni e favoriscono la ritenzione;

Parsimonia anche con i latticini: latte e formaggi stagionati sottopongono il rene ad un superlavoro. Meglio non consumarli più di 3 volte alla settimana, preferendo latte vegetale (riso, miglio, soia) ma anche il latte di capra o di asina, che è più digeribile e meno tossico per i liquidi interni.

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Ritenzione idrica: i consigli per prevenirla

gonfiore

La ritenzione idrica è un problema che affligge molte donne, soprattutto quelle costrette a mangiare fuori casa, perché a forza di panini imbottiti e a causa della mancanza di frutta e verdura, l’organismo fa fatica ad eliminare le scorie con il risultato che si accumulano tossine e liquidi che gonfiano ed appesantiscono.

La prima mossa per contrastare la ritenzione idrica è ridurre l’apporto di sodio: la dose limite da non superare è 5 grammi di sale (un cucchiaino) al giorno. Questo quantitativo comprende sia quello che aggiungiamo alle pietanze sia quello già contenuto negli alimenti, in particolare nei salumi, nei formaggi stagionati, nei cibi conservati e negli snack salati.

Per insaporire i piatti è meglio usare le spezie, perché hanno proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, e le più comuni erbe aromatiche, come l’origano, la salvia e il rosmarino, ricche di sostanze che rallentano l’invecchiamento cellulare.

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