IBM mette a dieta i dipendenti e li premia con incentivi in denaro

Un dipendente obeso è un dipendente che, prima o poi, avrà problemi di salute e risulterà meno produttivo in ufficio, ma è anche un dipendente che grava sulle casse aziendali.  Ha ragionato con questa logica IBM quando ha deciso di realizzare una sorta di applicazione web per mettere a dieta i dipendenti. In che cosa consiste il metodo di dimagrimento? Gli utenti devono registrare la propria alimentazione, lo stile di vita e il programma realizza in tempo reale una scheda con gli errori commessi e soprattutto indica come correggerli.

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Il giorno giusto per mettersi a dieta

Avete mai pensato che esiste un giorno giusto per iniziare la dieta? È proprio così. Il destino del nostro peso può dipendere da tanti aspetti: uno di questi è per esempio come impostiamo il regime alimentare. Esistono, infatti, due orologi. Uno è biologico e dipende da quelli che sono chiamati i ritmi circadiani, responsabili del sonno e della veglia, l’altro invece è la classica agenda della settimana con le scansioni dei pasti e i vari menù.

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Le abitudini alimentari dei lavoratori europei

Con la proposta di abolizione della pausa pranzo da parte del ministro Gianfanco Rotondi, si è accesa la curiosità dell’opinione pubblica sulle abitudini alimentari dei lavoratori; su questa linea è stata svolta, una ricerca promossa da Acor Services in collaborazione con l’Unione Europea, atta soprattutto a combattere l’obesità, i cui risultati si sono rivelati interessanti. La ricerca si è svolta analizzando i comportamenti alimentari di circa 4.500 lavoratori di sei paesi Europei, Italia, Svezia, Repubblica Ceca, Francia, Belgio e Spagna.

Secondo la ricerca ognuno preferisce a mangiare i cibi tradizionali: ad esempio gli svedesi e i cechi amano pranzare con la zuppa, i francesi preferiscono i formaggi, gli spagnoli i salumi, e, naturalmente gli italiani non rinunciano al piatto di pasta. Una tendenza diffusa è quella del miglioramento della qualità della pausa pranzo, che un po’ dappertutto diventa meno fast: solo il 3% mangia al in piedi al bar o in un fast food, in quanto la maggior parte preferisce la trattoria o la mensa del luogo di lavoro. In diminuzione anche i lavoratori che scelgono di portarsi il pranzo da casa, in quando non c’è più tempo di prepararlo.

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