La tentazione di ricorrere ai lassativi per dimagrire è forte quando ci si sente inadeguati rispetto ai canoni di bellezza fisica o si cerca una soluzione veloce per perdere peso. Tuttavia, come mi piace dire spesso, per dimagrire non esistono scorciatoie, tanto più che i lassativi sono prodotti nati con un’altra finalità, ovvero quella di stimolare la motilità intestinale quando si soffre di stitichezza.
lassativi
Disturbi del Comportamento Alimentare: Bulimia
I Disturbi del Comportameno Alimentare fanno la loro comparsa nella letteratura scientifica intorno agli anni Settanta. Prima di allora non c’era molta attenzione per tutte le problematiche legate all’alimentazione. Com’è noto, i primi disturbi ad essere stati osservati e studiati sono stati l’Anoressia e la Bulimia.
Solo in anni recenti altri disturbi (BED, Ortoressia, ecc.) sono diventati di interesse crescente per tutti i professionisti che si occupano del rapporto alimentazione/ disagio. Nel corso delle settimane tratteremo i vari disturbi che, di origine psicologica, coinvolgono un numero sempre più alto di adolescenti e adulti.
Oggi tratteremo la Bulimia, disturbo caratterizzato da due dimensioni che possono presentarsi separatamente o essere co-presenti nel disturbo: crisi iperfagica e condotte di eliminazione. La crisi iperfagica, meglio conosciuta come abbuffata, riguarda un comportamento in cui la persona consuma in un tempo molto breve grandi quantità di cibo.
Soffrire di bulimia ovvero la grande abbuffata
E’ meno evidente dell’anoressia e quindi più insidiosa. La bulimia si manifesta con attacchi di fame smodata e incontrollabile, a cui spesso seguono sensi di colpa che innescano meccanismi di compenso, nel tentativo di mettere una pezza all’abbuffata, quali vomito autoindotto o il ricorso al lassativo. Non c’è l’eccessiva magrezza a rendere chiaro il problema. Anzi. Di solito il bulimico è cicciottello. Coloro che vivono vicino a chi soffre di bulimia possono sospettarlo più che altro per la depressione che in genere si accompagna al disturbo, oppure per i mutamenti improvvisi di carattere.
Per essere considerata vera e propria bulimia, le abbuffate e le condotte compensatorie devono verificarsi almeno due volte alla settimana per tre mesi. Quando insorgono, peraltro, si innesca una sorta di circolo vizioso che si autoalimenta: le preoccupazioni per il peso e le forme corporee spingono a una dieta ferrea, cui fanno seguito le abbuffate; dopodiché arrivano inesorabili i sensi di colpa, che portano al vomito autoindotto. Poi si ricomincia da capo.
Il vomito autoindotto può provocare disidratazione, squilibri elettrolitici e uno stato di grave malnutrizione. I primi sintomi sono stanchezza, sonnolenza e crampi muscolari. Quando il disturbo diventa più grave possono comparire abbassamenti della pressione sanguigna, il ritmo cardiaco diventa irregolare e, nelle donne, possono scomparire le mestruazioni. Rispetto all’anoressia è una psicopatologia più variegata: a volte, alla sua origine, ci sono abusi o gravi traumi subiti durante l’ infanzia, che si manifestano con l’esigenza di esternarli attraverso il vomito.