Germogli contro la ritenzione idrica

Ricchi di sali, enzimi e clorofilla liberano i tessuti dall’eccesso di liquidi, sbloccano l’intestino e ti fanno sentire subito sazia. Con il termine germogli si intendono i cereali, i legumi le piante e i semi oleaginosi che hanno subito la germogliazione. Tutti i vege­tali germogliati contengono un potenziale nutritivo straordinario e una carica di energia considere­vole. In effetti in questi piccoli ma potenti alimen­ti è presente un concentrato di vitamine, oligoele­menti, minerali, enzimi e clorofilla, uno dei più importanti riarttivatori metabolici.

La piccola pianta che inizia a germogliare è infatti un embrione che contiene tutta la forza e il poten­ziale vitale della futura pianta. Per questo ogni sin­golo seme racchiude una grande quantità di ener­gia, che si libera attraverso il processo della germi­nazione e che il nostro organismo può assimilare gustando i germogli sotto forma di insalata. I germogli sono più digeribili delle normali insalate: grazie alla crino­gliazione i carboidrati presenti, come l’amido, sono parzialmente trasformati in maltosio, che conferisce ai germogli un sapore un po’ dolcia­stro; le proteine vengono scisse in aminoacidi pronti per essere assimila­ti e vi è anche una migliore assimila­zione di sali minerali e oligoelementi, che possono esplicare meglio la loro azione depurativa.

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Germogli a digiuno contro scorie e acido urico

I germogli si producono a partire dai semi e si possono mangiare du­rante tutto l’anno, anche se il periodo migliore è la primavera quando i vegetali sono più ricchi di nutrienti e di principi trasformativi utili per smaltire liquidi e chili in eccesso. In particolare, i germogli sono efficaci in caso di:

  • rallentamento metabolico, spesso presente al cambio di stagione;
  • difficoltà digestiva e gonfiore addominale (evitandoli, però, in presenza di colite);
  • diuresi scarsa e tendenza alla ritenzione;
  • se l’organismo esce dall’inverno appesantito da un surplus di tossine che si accumulano soprattutto nella parte bassa del corpo

Il momento migliore per gustare i germogli è la mattina a digiuno: visto che a quest’ora non tutti gradiscono l’insalata, è possibile bere il loro succo centrifugato. Oppure si mangiano in insalata prima dei pasti, perché è a digiuno che l’organismo ne assimila meglio i principi attivi snellenti. I germogli dovrebbero comparire quotidianamente sulla tavola di primavera: condiscili con un po’ di olio d’oliva, succo di limone, dell’olio di germe di grano (che ne rende ancora più attivi gli enzimi) oppure con del gomasio.

Sono ottimi da soli o abbinati alle insalate di ogni genere; aggiunti alle minestre, sostituiscono i crostini e reintegrano quell’energia che la cottura fa perdere agli alimenti. I germogli possono anche essere saltati in padella con olio d’oliva e qualche goccia di salsa di soia. Prima di usarli, vanno sciacquati più volte in un colino per togliere le impurità che possono nascere durante la germogliazione. Il germoglio va mangiato con ciò che resta del suo seme, che contiene gran parte dei nutrienti.

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Germogli di soia per restare in forma

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I germogli di soia hanno tantissime proprietà benefiche, sono degli autentici integratori naturali in grado di aiutare il fisico a drenare liquidi e tossine, ma anche di tonificare i muscoli, stimolare il metabolismo e scolpire la silhouette.

In ogni seme c’è un germoglio in embrione, composto da foglie e radici che spuntano appena inizia il processo di germinazione, durante il quale le sostanze presenti nel seme vengono digerite e trasformate in nutrienti che il nostro corpo riesce ad assimilare più velocemente. Per avere una buona dose di nutrienti basta consumare 15-30 grammi di germogli a pasto.

I germogli di soia sono molto versatili in cucina e mantengono inalterato il gusto di cereali, verdure ed ortaggi, aggiungendo una nota di sapore a ogni pietanza. Sono più di 40 quelli che possono essere inseriti nella dieta di tutti i giorni; in commercio sono reperibili anche mix già pronti e particolarmente ricchi di nutrienti.

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