Caffeina pura in polvere, allarme sul web

La caffeina è lo stimolante più diffuso al mondo, sia sotto forma di caffè che di energy drink. Come per tutte le cose vale l’indicazione di farne un uso moderato e di non esagerare, ma pare che molto spesso non sia così: dagli Usa arriva l’uso di caffeina pura ed è allarme per la diffusione di questa pratica.

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Energy drink, pericolosi associati ad alcol e allenamento fisico

Dito puntato, ancora una volta, contro gli energy drink e il loro consumo privo di regole. Le bevande energizzanti sono spesso al centro di lunghe discussioni: fanno bene? Fanno male? Sono realmente d’aiuto agli sportivi? Come per ogni cosa, la bibita in sé non è nociva, ma quello su cui è importante riflettere è il modo in cui consumarla.

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Denti, i cibi che fanno male

Non tutti gli alimenti sono amici dei nostri denti, sebbene lo smalto sia particolarmente duro e resistente grazie ai composti di calcio di cui è costituito per il 96%, e per il 4% restante da fibre organiche. Ecco, allora una lista dei cibi da evitare o almeno, da consumare con moderazione.

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Gli energy drink fanno bene?

Alzi la mano chi non ha mai bevuto gli energy drink, ovvero quelle bevande che in genere si assumono dopo l’allenamento per recuperare l’energia spesa durante lo sport. Proprio per il loro uso chi potrebbe mai pensare che non siano poi così salutari? A sostenerlo è il risultato di uno studio americano pubblicato su  The Physician and Sportsmedicine.

Gli esperti coinvolti nello studio hanno analizzato diversi tipi di energy drink e le sostanze che li compongono, dalla caffeina alla taurina, dal ginseng al guaranà; a prescindere dalle diverse composizioni, il problema di queste bevande sembra essere la caffeina, che secondo gli esperti sarebbe in grado di migliorare le prestazione sportive aerobiche. Insomma, la caffeina appare come una specie di dopante, anche se la World Anti-Doping Agency l’ha tolta nel 2004 dalle sostanze dopanti.

Nonostante non figuri più come sostanza dopante, il livello di caffeina è pur sempre monitorato negli sportivi, come ci spiega la dottoressa Stephanie Ballard, una dei farmacologi coinvolti nello studio:

La National Collegiate Athletic Association statunitense, ad esempio, ha stabilito che il limite oltre cui si parla di doping è una quantità di caffeina nelle urine pari a 15 microgrammi per millilitro. La si ottiene con 8 caffè americani, che contengono ciascuno circa 100 milligrammi di caffeina; un espresso, invece, ne contiene circa 80 milligrammi.

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