Carboidrati, la quantità giornaliera per non ingrassare

I carboidrati sono spesso demonizzati quando si parla di diete… molti, infatti, pensano che per dimagrire sia strettamente necessario eliminarli completamente, ma le cose stanno veramente così? In realtà, il nostro organismo ha bisogno anche dei carboidrati per stare bene, perciò il problema non è tanto quello di escluderli dalla nostra alimentazione, ma capire qual è la quantità giornaliera per non ingrassare o per perdere peso.

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La dieta Pritikin

Dieta PritikinOggi continuiamo il nostro viaggio nel mondo delle diete parlandovi della dieta Pritikin, un programma alimentare ideato dall’ingegnere americano Nathan Pritikin, che non promette di perdere peso in modo veloce e considerevole, ma che assicura dei benefici a livello cardiovascolare e di salute generale.

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La Dieta Molecolare per dimagrire e disintossicarsi

Sono tante le strategie dimagranti. Ci sono diete che si basano su un unico nutriente, diete che invece sponsorizzano il consumo di un solo alimento, poi ci sono quelle ipocaloriche e ipercaloriche e, infine, bilanciate e varie, come la tradizionale Dieta Mediterranea. In quest’ultima categoria possiamo inserire anche la Dieta Molecolare, studiata dal Professor Pier Luigi Rossi, specialista in Scienza dell’ Alimentazione all’ Ospedale San Donato di Arezzo.

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Carboidrati

carboidrati

Detti anche glucidi, i carboidrati rappresentano la fonte principale di energia per l’organismo; possono infatti essere trasformati più rapidamente di grassi e proteine in glucosio, zucchero utilizzato dall’organismo come “carburante”.

I carboidrati vengono distinti in semplici e complessi:

Carboidrati semplici

I glucidi semplici sono quelli che chiamiamo comunemente zuccheri ed esistono in forma naturale e artificiale: zuccheri naturali sono presenti nella frutta e nei vegetali, mentre gli zuccheri raffinati sono presenti in dolci, torte, biscotti e caramelle.

Carboidrati complessi

Denominati amidi o cibi amidacei anche questi sono rinvenibili in forma raffinata o naturale. Gli amidi naturali si trovano in banane, orzo, fagioli, ceci, lenticchie, noci, avena, patate, verdure, mais dolce, cereali, pane integrale, farina integrale, riso integrale. Gli amidi raffinati sono invece rinvenibili in biscotti, pasticcini, torte, pizze, cereali per la prima colazione, pane bianco, farina bianca, riso bianco.

Differenza fra carboidrati semplici e complessi

Tutti i carboidrati vengono trasformati in glucosio e tutti apportano 4 Kcal per grammo. A fare la differenza fra carboidrati semplici e complessi è la velocità alla quale essi vengono trasformati in glucosio e quindi utilizzati dall’organismo: i carboidrati complessi hanno un assorbimento più lento, mentre quelli semplici vengono assorbiti più velocemente e danno energia istantanea, ma sono meno sazianti e possono causare, se consumati in dosi eccessive, squilibri nella glicemia.

Indice glicemico

L’indice glicemico indica la velocità alla quale i carboidrati vengono assimilati: quanto più elevato è l’indice glicemico, quanto più velocemente il carboidrato viene assorbito. Un cibo ad alto indice glicemico rilascia più velocemente zuccheri, ma ha un minore potere saziante. I cibi a basso indice glicemico fanno produrre meno insulina, l’ormone che decide se utilizzare lo zucchero come energia o deviarlo verso i depositi di grasso. Il loro consumo favorisce il dimagrimento.

Carboidrati ad alto indice glicemico

Sono responsabili del rapido innalzamento della concentrazione di glucosio nel sangue (glicemia) si trovano nei cereali raffinati, zucchero, dolci e bevande zuccherate, patate, zucche, carote, rape, melone, ananas e pane.

Carboidrati a basso indice glicemico

Si trovano in genere in frutta, verdura, latticini, cereali integrali, yogurt, fagioli, funghi, verdure, carni, latte e cioccolato.

Banaba contro fame e voglia di dolci

banaba contro adipe all'addome

Le brusche fluttuazioni dei livelli di zucchero nel sangue (glicemia) e quindi dell’insulina sono tra le principali imputate nell’aumento del peso corpo­reo. Inoltre sono proprio loro a stimolare la fame (comunemente detta “nervosa”) e il desiderio di cibo, specie di dolci, pane, focacce ecc. Per ri­durre queste fluttuazioni e mantenere regolari i livelli glicemici, si deve migliorare la qualità dell’alimentazione e la distribuzione dei car­boidrati nella giornata. Inoltre ci può essere d’aiuto l’insulina naturale: quella contenuta nella Banaba.

Verifica col test qui sotto se il rallentamento metabolico è dovuto a un eccessivo consumo di zuccheri, e poi scopri come “aggiustare” la dieta e quali cibi privilegiare mentre as­sumi la Banaba, l’integratore che sblocca il metabolismo:

  1. Il grasso accumulato si concentra su pancia e tronco (torace, dorso e cervico-nucale)?
  2. La tua dieta comprende porzioni di carboidrati eccessive (rispetto all’attività fisica svolta nel giorno), consumate soprattutto nelle ore serali (a cena o in generale dopo le 18)?
  3. Sensazione di fame intensa a breve distanza dall’ultimo pasto?
  4. Fame eccessiva e “nervosa” di dolci e farinacei (pizza, focacce, crackers ecc.)?

Ti riconosci in questo quadro clinico? Il  tuo blocco metabolico è dovuto all’eccesso di zuccheri. Per prima cosa, visto che ami i carboidrati, li dovresti consumare prevalentemente nella prima parte della giornata, ossia a colazione e pranzo.  In ogni pasto cerca di introdurre le fibre alimentari (contenute soprat­tutto in insalate e verdure a foglia verde, cereali integrali, crusca): riducono il tasso di assorbimento degli zuccheri, contenuti negli alimenti. A merenda sgranocchia 3 mandorle e 3 nocciole, che lubrificano il metabo­lismo senza provocare picchi di insulina.

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