Dieta e sensi di colpa: ecco perché non servono

Vi sentite un po’ giù di morale e vi siete consolate mangiando una fetta di torta? Siete uscite con le amiche e tra una chiacchiera e l’altra avete esagerato con gli stuzzichini o i fritti? Niente paura, sgarrare capita a tutti e non è così grave come sembra anche se poi il senso di colpa per aver mangiato troppo o male si fa sentire anche se non dovrebbe.

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I sensi di colpa vanificano la dieta e fanno ingrassare

Mangiare e sentirsi in colpa. Ci sono cose troppo buone per resistere e poi la fame, spesso immotivata, che spinge a continuare ad assumere cibo anche quando c’è la consapevolezza di aver raggiunto il limite. Quante volte vi siete sentiti in colpa? Quante volte avete pranzando sapendo di sbagliare? Attenzione perché questa condizione psicologica è pericolosa e può portare a risultati in attesi. Quali? Per esempio, ingrassare.

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I sensi di colpa non aiutano a dimagrire

Mettersi a dieta e non sbagliare mai. Dire per sempre basta a enormi piatti di pasta, dolci e cioccolata e non avere rimpianti, non guardarsi mai indietro. Credo siano proprio questi i traguardi più ambiti da tutti coloro che si mettono a dieta con l’intento di perdere peso; eppure non tutti riescono a raggiungerli, anzi non ci riesce quasi nessuno ed è del tutto normale che sia così.

Infatti, fare uno strappo alla regola, quando si segue una dieta dimagrante, è non solo inevitabile, ma, al contrario di quanto si pensa comunemente, anche del tutto lecito e può tornare persino utile alla prosecuzione della dieta stessa. Forse non tutti sanno che mettersi a dieta con la consapevolezza che di tanto in tanto è possibile concedersi qualche sfizio è un punto di partenza di gran lunga migliore rispetto all’auto-imposizione di divieti assoluti che rischiano, quando non rispettati, seppure episodicamente, di tramutarsi in vere e proprie trappole.

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