I cibi da evitare se soffri di emicrania

Dolori costanti alla testa, emicrania che fanno desidera una cosa sola: sdraiarsi al buio e in silenzio aspettando che passi. Le cefalee purtroppo sono molto diffuse e le cause hanno origini differenti. È possibile, curando la propria dieta, alleggerire il carico del fegato. Tutto questo non deve però escludere un altro atteggiamento importante: fare un po’ di sport. Ecco quindi i 10 cibi che andrebbero evitati.

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Cefalea, gli alimenti più ricchi di amine biogene

Sembra che i cibi più ricchi di alcune molecole, le amine bioattive, siano in grado di provocare più di altri, crisi emicraniche e ipertensive. Come abbiamo già avuto occasione di dirvi, queste molecole rappresentano il prodotto del metabolismo cellulare di organismi animali e vegetali e dei batteri e possono essere contenute in alcuni alimenti o prodotte in seguito alla loro ingestione, soprattutto se questa avviene contestualmente a quella di alcol e all’assunzione di alcuni farmaci.

Le amine biogene “incriminate” sono soprattutto la tiramina, la feniletilamina e l’istamina e, anche se per risolvere il problema occorre senz’altro affidarsi alle cure di un medico, sembra accertato che ridurre il consumo di cibi che le contengono aiuti a tenere sotto controllo i fastidi legati alla loro ingestione. Vediamo quindi un elenco di cibi che ne contengono in elevate quantità.

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Cefalea a fine pasto, quali alimenti possono scatenarla

Appena ieri abbiamo visto le ragioni dello sgradevole fenomeno definibile come cefalea da dopo pasto, ovvero quel mal di testa che fa la propria comparsa subito dopo mangiato. Oggi vedremo quali sostanze sono in grado di scatenarlo in individui particolarmente predisposti e quali alimenti le contengono.

Sostanze con azione simil-farmacologica

Amine vasoattive (o bioattive)

Le amine vasoattive (o bioattive) sono prodotti del metabolismo di animali, vegetali e batteri contenute nei cibi o prodotte da questi subito dopo l’ingestione e nel corso dei processi digestivi. Tra queste troviamo: istamina, tiramina, dopamina, serotonina, feniletielenamina. L’istamina è contenuta soprattutto da pesci, crostacei, pomodori, fragole, cavoli, carne di maiale, salumi, albume delle uova, vino e birra; la tiramina si trova soprattutto in formaggi fermentati e stagionati, conserve di pesce, banane mature, fichi, uva passa, avocado, semi di soia, nocciole, estratto di lievito, vino e birra.

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Come combattere il mal di testa con l’alimentazione

mal di testa

Sarà capitato sicuramente anche a voi di soffrire di mal di testa, un disturbo sempre più diffuso che colpisce in percentuale maggiore le donne, senza differenza di età. A volte è sopportabile e dipende da stress o momenti di tensione, altre volte invece è una vera e propria malattia e come tale deve essere curata.

Al di là dell’ereditarietà, possono essere fattori scatenanti del mal di testa anche odori, allergie, alimenti e soprappeso. Secondo una ricerca effettuata presso l’università di Torino, sarebbero proprio i chili di troppo ad aumentare la gravità degli attacchi; questo dipende dal fatto che nelle persone in soprappeso, l’insulina fatica a trasformare gli zuccheri in energia, favorendone il deposito nel corpo sotto forma di grassi.

Il primo consiglio per cercare di risolvere il problema è quello di fare movimento tutti i giorni, basta anche una camminata di 30 minuti, perché aiuta l’organismo a bruciare le calorie, migliorando il lavoro di tutto l’apparato cardiocircolatorio. A tavola sono da evitare non soltanto i cibi ipercalorici, ma anche alimenti come yogurt, olio di semi, cavoli, spinaci, semi di soia, uva, pomodori e agrumi, che risultano particolarmente ricchi in una sostanza, la tiratina, che favorisce l’insorgere della cefalea.

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