Ritornare in forma post feste

Ritornare in forma post feste non deve spaventare. Inutile lasciarsi andare ad allarmismi stupidi e a diete disintossicanti estreme. Diamo al nostro corpo il tempo giusto di riprendersi.

Come ritornare in forma post feste

Dobbiamo sottolineare che come ritornare in forma post feste può anche essere fatto semplicemente tornando a muoverci di più e a mangiare meno dolci. Il fatto che si possano essere fatti un cenone o un pranzo luculliano rispetto alla normale quotidianità non costringe ad affermarsi per i prossimi mesi. Data la tipologia dei piatti mangiati possiamo però immediatamente cercare di tornare in forma post feste consumando più verdura e più frutta rispetto a quello che abbiamo fatto.

Una fetta di panettone non ha mai ucciso nessuno. E e a meno di gravissimi danni raggiunti nel corso delle celebrazioni, non c’è bisogno di seguire per forza un regime restrittivo. Ovviamente in base alle proprie condizioni di salute e in base al proprio percorso alimentare si potrà decidere come gestire questo periodo. Sottolineando però che qualsiasi dieta si voglia intraprendere c’è bisogno del supporto medico.

Sono veramente troppe le persone che per ritornare in forma post feste aprono Internet e cercano improbabili regimi dietetici per perdere 3 o 4 kg in due giorni. La maggior parte di questi non fa altro che far perdere liquidi senza che effettivamente venga intaccata la massa grassa.

E non di rado gli stessi causano all’organismo più danni del necessario, senza portare a veri e propri risultati. Se volete sistemare il vostro organismo nel modo giusto dopo aver fatto qualche strappo alla regola, quello che dovete fare è semplicemente mangiare sano e muovervi di più.

E non dovete preoccuparvi soprattutto se avete seguito il consiglio dei nutrizionisti e dei dietologi di concedervi un po’ di tutto, in piccole porzioni.

Non lottiamo contro il nostro fisico

È importante comprendere che ritornare in forma post feste non debba essere una lotta contro il proprio fisico. Non possiamo costringerlo a raggiungere dei risultati in brevissimo tempo. Soprattutto se siamo ben consci che, anche durante l’anno, il percorso verso la forma fisica voluta è stato più lento e calibrato.

Se si vuole stare bene è importante prima di tutto lavorare sulla propria mente, evitando sensi di colpa inutili. Se si vuole stare bene fisicamente bisogna muoversi, fare attività fisica in base alle proprie esigenze e possibilità.

In questo modo, pian piano, tutto tornerà a posto. E senza eccessivi sforzi. Il consiglio è sempre lo stesso: se volete rimettervi in forma seguendo una dieta chiedete consiglio al vostro medico o a degli esperti. Il fai da te può essere accettabile solo se effettivamente equilibrato.

Semi di zucca e legumi per tornare in forma

Semi di zucca e legumi per tornare in forma? Non dovrebbe stupire date le proprietà nutrizionali di questi due tipi di alimenti. Utili soprattutto se abbiamo voglia di depurarci dagli stravizi. In particolare dopo le feste.

Le proprietà dei semi di zucca

Ci sono dei periodi nei quali si tende a mangiare un po’ più sregolato. I semi di zucca, soprattutto se non salati e consumati semplicemente dopo la tostatura o essiccazione, sono un valido aiuto per la nostra salute. Tra l’altro, essendo la zucca un ortaggio della stagione invernale, con qualche accortezza possiamo ricavare da soli i semi.

Anche perché tostarli non è difficile: bastano un forno a microonde o una padella per qualche minuto. Possiamo inoltre lasciarli asciugare all’aria aperta per 2-3 giorni. L’essiccazione naturale può prendere anche un mese con l’esposizione al sole. Insomma, possiamo fare da soli o acquistarli già pronti.

Perché consumare i semi di zucca? La risposta è nei benefici che questi possono apportare. Per prima cosa sono ricchi di antiossidanti come la Vitamina E e i carotenoidi. Posseggono inoltre molte fibre e micronutrienti come fosforo, magnesio e manganese. Sono inoltre dotati di proprietà antitumorali, antinfiammatorie e antidiabetiche. Essendo allo stesso tempo utili anche per controllare la pressione arteriosa.

Tra l’altro possono essere consumati come snack, all’interno dei lievitati, nelle vellutate e nelle insalate.

Anche i legumi ottimali per stare in salute

Altrettanto importanti, per la nostra salute sono i legumi. Questa fonte proteica vegetale, a meno che non si abbiano particolari patologie, è perfetta per stare in forma. A prescindere dal regime dietetico che si sta seguendo.

Il fatto che esistano diverse tipologie di legumi consente di poter eseguire una selezione variegata, anche in base al gusto. E non parliamo solo dei più conosciuti come i piselli, i fagioli, le lenticchie, i ceci e le fave. Parliamo anche della soia, delle carrube, dei lupini, della cicerchia e delle arachidi.

I legumi sono tra gli alimenti più completi grazie alle loro dosi di minerali, vitamine del gruppo B, fibre, calcio, ferro e zinco e ancora diversi oligoelenenti. Il fatto che contengano poche calorie ma rappresentano una buone dose di energia li classifica senza dubbio degli alimenti di cui non possiamo fare a meno.

Le loro fibre sostengono la motilità intestinale e gli antiossidanti combattono i danni causati dai radicali liberi. Insomma, sia questi che i semi di zucca rappresentano una scelta ottimale dal punto di vista nutrizionale. Sia in condizioni normali, sia se si ha l’intenzione di ripulire il proprio organismo da qualche sgarro in più.

Natale senza glutine, ecco alcune idee dolci

Un natale senza glutine non è facilissimo da organizzare, soprattutto per quello che concerne i dolci e alcuni altri alimenti. Vediamo insieme cosa possiamo fare all’interno di questa dieta così speciale.

Natale senza glutine in dolcezza

È importante sottolineare che una dieta priva di glutine può essere molto simile per certi versi a una normale: Ma allo stesso tempo su specifici alimenti può scatenare vere e proprie crisi. Pensiamo principalmente alla pizza e per l’appunto ai dolci. Quando si parla di lievitati è difficile trovare una quadra.

E soprattutto se concomitanti vi sono altre situazioni patologiche che richiedono una dieta specifica, non è semplice trovare un equilibrio. Ora, ovviamente, è possibile acquistare dei prodotti già pronti e festeggiare con quelli il Natale. O altrimenti possiamo impegnarci a dar vita ad alcune ricette specifiche.

Su una cosa è importante fare chiarezza: quando si devono inserire nella dieta alimenti senza glutine gli ingredienti sono basilari. Per quanto riguarda il Natale e i dolci, l’uso del cioccolato è senza dubbio obbligatorio. E la ragione sta nel fatto che sia uno negli elementi senza glutine più semplice da utilizzare e trasformare in qualcosa di buono.

Soprattutto se si parla di lievitati di una certa tipologia, con il suo utilizzo è possibile dar vita a tante cose buone con il minimo impegno. Si può partire dai muffin che con la loro semplicità possono conquistare, fino ad arrivare alla mousse di cioccolato passando per le fragole immerse nella cioccolata.

Non tutto sarà prettamente natalizio, ma può diventarlo. E con il minimo sforzo.

Mousse e cioccolato al primo posto

dolci di natale meno calorici

Seguire una dieta senza glutine a Natale significa anche eseguire delle scelte specifiche sia per ciò che concerne il pasto in generale che per quel che riguarda i dolci. In questo caso e però è importante sottolineare che, se non si ha la capacità di dare vita a impasti differenti, risulta più conveniente acquistare le diverse sfoglie direttamente dai produttori.

Questo consentirà di dare vita a dolci come lo strudel di mele o i biscotti di pasta frolla senza impazzire troppo. Il Natale deve essere una celebrazione prima di stress per tutti. Organizzarsi nel modo corretto con i dolci consente di raggiungere il top.

Anche perché è davvero triste rimanere a guardare quando gli altri consumano determinate leccornie. Puntando su creme al mascarpone, sul salame di cioccolato facilmente creabile con biscotti senza glutine è possibile godere del Natale anche dal punto di vista alimentare. Senza scontentare praticamente nessuno.

Prodotti proteici davvero utili?

I prodotti proteici sono davvero utili? Ultimamente stanno conquistando letteralmente chiunque, insieme agli scaffali dei supermercati. Non sono però davvero adatti a tutti.

I prodotti proteici non sono per tutti

È importante sottolineare che alcuni di essi effettivamente presentano dei valori importanti. Ma la realtà dei fatti è che come alimenti, i prodotti proteici sono adatti effettivamente solo a chi, per la sua attività sportiva, ha bisogno di un certo apporto proteico. Chi fa una vita sedentaria può senza dubbio eliminare la quantità di grassi di alcuni cibi utilizzandone la versione proteica.

Ma questo non significa comunque che prodotti proteici siano adatti a un consumo giornaliero o comunque ripetitivo da parte di chiunque. Prendiamo coloro che soffrono di problemi renali: per loro questo tipo di alimenti rappresentano praticamente un veleno. E allo stesso tempo possono risultare sbilanciati per lo stile di vita di moltissime persone.

A differenza di quello che accade con chi fa fitness, che di solito ha bisogno di un maggiore apporto di proteine nella dieta per costruire la propria muscolatura. Generalmente, possiamo dire che In Italia i prodotti proteici sono aumentati dell’11% all’interno della grande distribuzione.

Ma il loro successo non corrisponde per forza a una loro utilità. Soprattutto in persone normali che affrontano una normale quotidianità. Per questo target basta la dieta mediterranea con la sua presenza di pollo, carni bianche in generale, legumi, pesce uova e formaggi.

Chi ha bisogno di questo tipo di integrazione è di solito qualcuno che porta avanti un’attività fisica molto intensiva. E quindi qualcuno che ha delle necessità specifiche legate allo sviluppo della massa muscolare. Ciò a cui bisogna fare attenzione quando ci si approccia ai prodotti proteici inoltre è quello di verificare se effettivamente vi siano delle proteine al suo interno. Non di rado infatti è possibile imbattersi in alimenti che posseggono questa etichettatura senza effettivamente avere un maggiore apporto proteico.

Fare le opportune verifiche

Quando ci approcciamo all’acquisto di questi prodotti quindi dobbiamo verificare effettivamente quanto sia la presenza di proteine all’interno di 100 grammi o della singola porzione. Solo in questo modo si avrà il giusto corrispettivo.

Ed è per tale ragione che bisogna fare attenzione quando si acquistano determinati prodotti, talvolta messi in vendita a maggiore prezzo rispetto alla versione normale. Ma senza che effettivamente corrisponda un maggiore contenuto proteico.

Se volete quindi usufruire di prodotti proteici, assicuratevi prima di tutto che questo non comporti danni per la vostra salute. In secondo luogo verificate che vi siano effettiva maggiore quantità di proteine sia per porzione che nel totale. Se proprio volete acquistarle, assicuratevi inoltre che la fonte di proteine sia il più possibile pulita.

Cosa mangiare ogni giorno per stare bene

Cosa mangiare ogni giorno per stare bene? Esistono degli alimenti che non dovrebbero mai mancare nella nostra dieta quotidiana per via dei benefici che sono in grado di apportare al nostro organismo. Scopriamo insieme quali sono.

Ecco cosa mangiare ogni giorno

Non è una novità che seguire un’alimentazione bilanciata e variegata possa aiutarci a rimanere in forma e a stare bene. Ma cosa mangiare ogni giorno per assicurarci uno stato di salute adeguato? La risposta a questa domanda è più semplice del previsto. Basta tenere da conto i micro e macronutrienti necessari per il funzionamento del nostro organismo.

Non è importante solo che ci sazino per evitare di prendere peso. Dobbiamo fare anche attenzione alle componenti che possono aiutare il corretto funzionamento dei processi in atto nel nostro corpo. Se pensiamo a cosa mangiare ogni giorno per stare bene non può mancare nella nostra dieta la presenza delle verdure a foglia. E non intendiamo solo l’insalata ma anche il radicchio, gli spinaci e tutte quelle verdure di questa tipologia che sono ricche di fibre e di sali minerali nonché di vitamine.

Anche la frutta rientra nell’elenco di cosa mangiare ogni giorno per stare in forma. Il consiglio è quello di consumare la frutta di stagione che la natura ci offre. Questo perché contiene potassio, magnesio, vitamine perfette per migliorare la circolazione sanguigna ed evitare la ritenzione idrica. Non dobbiamo poi dimenticare la presenza di antiossidanti e in particolare di flavonoidi, dotati di un’ottima azione antinfiammatoria. Dobbiamo cercare di variare il più possibile tra ciò che ci viene messo a disposizione.

Nella lista di cosa mangiare ogni giorno abbiamo anche i legumi. Questi sono un’ottima fonte di proteine vegetali e contengono zero grassi saturi e aminoacidi essenziali. Per quanto riguarda il contrasto alla presa di peso questi sono ricchi di steroli vegetali e fibre che limitano l’assunzione dei lipidi e donano un importante effetto saziante.

Cibi salutari e buoni di gusto

Non dobbiamo pensare che lo sfruttamento di cibi salutari a livello quotidiano ci porti a mangiare solo cose noiose. Ovviamente sta a noi combinare i vari ingredienti in modo tale da ottenere portate gustose. Non è difficile, soprattutto quando sono coinvolti ingredienti come lo yogurt o le noci.

Il primo, soprattutto quando bianco naturale, ci consente di assimilare grassi buoni e proteine. Parliamo di elementi necessari per il corretto funzionamento del corpo. Il fatto che consenta di assumere anche minerali come il calcio lo rende perfetto per proteggere il sistema nervoso.

Le noci a loro volta fanno parte dell frutta secca immancabile, sia se si vuole stare in linea che in salute. Donano un ottimo senso di sazietà e sono un’ottima fonte di omega 3.

Dieta del 30% cosa è?

La dieta del 30% è un regime alimentare unito ad attività fisica che sta guadagnando sempre più attenzione all’interno della comunità del fitness. La ragione starebbe nella sua validità nell’aiutare nella perdita di peso.

Cosa è la dieta del 30%

Da un primo sguardo, la dieta del 30% sembrerebbe essere un approccio alimentare abbastanza equilibrato e flessibile che lavora su le basi di uno stile di vita sano. Parliamo quindi dieta, riposo ed esercizio fisico. E la percentuale sopraindicata è quella che dovremmo dedicare a ogni elemento di questo stile di vita.

Va detto allo stesso tempo che la dieta dal 30% deve essere adeguata alla persona e seguita coerentemente per funzionare. Cerchiamo di scoprire meglio di cosa si tratta. Come già sottolineato la dieta del 30% è un approccio che si basa sulla suddivisione per queste percentuali di dieta, riposo ed esercizio fisico. Un modo per seguire uno stile di vita corretto e perdere i chili di troppo senza faticare.

Essenzialmente questo significa, per quanto riguarda il 30% della dieta, consumare molta frutta e verdura, cereali integrali e proteine magre. Tagliando il più possibile il consumo di alimenti troppo lavorati, bevande ad alto contenuto calorico e snack zuccherati. Ovviamente e ci sta anche una componente di restrizione calorica per dar vita a un deficit e quindi perdere peso.

Gestire anche allenamento e riposo

La dieta del 30% prevede anche questa stessa percentuale dedicata all’allenamento. Parliamo di un esercizio fisico regolare che dovrebbe unire sia esercizi di flessibilità che di forza. Nonché i cardiovascolari in modo tale da aumentare il metabolismo, far crescere i muscoli e bruciare calorie. Anche in questo caso bisogna essere coerenti nel percorso. E pianificarlo in base alle proprie condizioni di salute e non solo per quel che riguarda le preferenze.

Viene anche voi un 30% da dedicare al riposo. Si tratta di un fattore questo che spesso viene sottovalutato. Sbagliando, visto che dormire in modo adeguato consente non solo al corpo di riprendersi ma anche evitare degli squilibri ormonali. Dormire bene ci aiuta a non avere aumento dell’appetito e mantenere sempre alta l’energia.

Il 10% mancante riguarda, nella dieta del 30%, la costanza nel seguire il regime, la gestione dello stress e l’idratazione. Sono tutti elementi molto importanti di cui tenere conto. Questo perché collaborano tutti quanti uno stato di salute ottimale e possono aiutarci nel nostro tentativo di perdere peso. Il consiglio è quello di gestire lo stress attraverso delle tecniche di rilassamento, hobby o meditazione al fine di evitare quella che viene comunemente chiamata fame tossica.

Si tratta di un approccio olistico all’eliminazione dei chili di troppo, coinvolgente la salute psicofisica della persona.

Dieta dell’uovo prima di Natale, è efficace?

La dieta dell’uovo, prima di Natale, può essere considerato un regime alimentare efficace per perdere peso e farsi trovare in forma davanti alle festività e ai pranzi luculliani che ci aspettano?

Non abbiate paure delle festività

C’è chi la propone come un metodo infallibile per depurarsi e affrontare in modo sereno quei piccoli sgarri che ci concederemo nel corso delle feste. Prima di tutto è importante sottolineare come non bisogna vivere con terrore l’arrivo del Natale e del cibo che mangeremo. Il consiglio di tutti i nutrizionisti è quello di non rinunciare a nulla ma di limitarsi nelle porzioni.

Mantenendo una corretta attività fisica nel frattempo è possibile superare indenni le festività. Detto ciò la dieta dell’uovo, teoricamente, promette di far perdere fino a 5 kg nel corso di una settimana. È importante sottolineare che prima di provare qualsiasi regime alimentare particolare bisogna chiedere consiglio al proprio medico.

Nel caso della dieta dell’uovo è altrettanto giusto evidenziare che si tratta di un regime alimentare che può essere sfruttato per un tempo limitato. Ovvero soli 7 giorni. Quando impegnati in questo approccio all’alimentazione il consiglio è quello di evitare alcolici, dolci e junk food e, per quanto possibile, evitare pane e pasta. Questo potrebbe essere considerato un punto controverso, dato che soprattutto in quest’ultimo periodo in molti esperti si stanno ponendo contro le diete low carb.

Come funziona la dieta dell’uovo

Secondo la dieta dell’uovo, per i primi tre giorni bisogna fare colazione con due uova sode, due arance e una tazza di latte scremato. Dal secondo giorno in poi è possibile rinunciare al latte e alle due arance, se al loro posto beviamo del succo fresco di limone.

Il pranzo per i primi tre giorni prevede in alternativa grigliata di pesce, pollo senza pelle o un manzo bollito per una porzione di circa 170 grammi. Dal quarto giorno si può passare a mangiare a colazione tre uova strapazzate con prezzemolo e cipolla, mentre a pranzo si possono consumare fino a 140 grammi di pollo fritto. A cena in tutti i casi è previsto solo il consumo di un uovo sodo.

La colazione del quinto giorno prevede due uova sode e due carote, mentre a pranzo due carote e una tazza di succo d’arancia. La cena, in base alla dieta dell’uovo, consente il consumo di 85 grammi di pesce bollito sempre accompagnato da un uovo sodo. Il sesto giorno sono previsti 100 grammi di yogurt a colazione insieme a un’arancia fresca e al succo di un limone. A pranzo due uova sode e un pompelmo e a cena solo una tazza di acqua. L’ultimo giorno è prevista la colazione con due uova sode e un pompelmo e a pranzo sempre un pompelmo, ma accompagnato da 170 grammi di manzo. A cena sempre solo un tazza di acqua.

Ora, la speranza è che chi ha inventato questo regime alimentare lo abbia fatto come burla. Perché appare evidente che sia totalmente sbilanciato e privo dei nutrienti necessari per il corretto funzionamento dell’organismo. A partire dalla mancanza di verdure fino ad arrivare a quella delle fibre. Un consiglio? Non seguite questo regime.

Low carb sotto accusa?

La dieta low carb sotto accusa? Potrebbe essere. Almeno stando a ciò che spiegano i membri dall’International Carbohydrate Quality Consortium (ICQC).

 Attenzione alle low carb esagerate

Parliamo di una organizzazione senza scopo di lucro fondata da esperti delle Università di Harvard e Toronto. Le low carb, che suggeriscono di ridurre in modo drastico l’apporto di carboidrati nella dieta, potrebbero risultare più pericolose sul lungo periodo di quanto si creda.

Per esprimere la sua opinione in tal senso, in merito a questa nuova moda che vede le diete con i carboidrati ridotti al lumicino o ai presenti, il consorzio ha diffuso una nota dedicata. “I carboidrati sono la nostra principale fonte di energia e alcune cellule (globuli rossi, cervello, muscoli), il cui metabolismo energetico è basato sul glucosio, ne hanno in particolare necessità” racconta.

Quando alcune diete ne propongono eliminazione perché li considerano responsabili dell’accumulo di grasso corporeo e di una risposta minore dell’organismo alla insulinac’è qualcosa che non va” si legge nella nota. E la ragione sta nel fatto che non vengono presi in considerazione tutti gli elementi necessari a un’analisi di questa tipologia.

Come ricorda il consorzio vengono trascurate “le differenze tra i vari tipi di carboidrati e la composizione complessiva degli alimenti”. Qualcosa che non dovrebbe essere fatto soprattutto perché i carboidrati complessi a lento assorbimento, sono in grado di contribuire a una sensazione prolungata di sazietà anche consentendo una crescita graduale della glicemia.

Di questo gruppo di carboidrati complessi sono parte gli ortaggi, la frutta, la pasta al dente soprattutto se parte di una dieta equilibrata e ricca di fibre. Ecco quindi che entra il gioco e capire “quanto low carb” possa essere accettabile.

Importante la ricerca in tal senso

Bisognerebbe guardare con occhio sospettoso a quelle che le eliminano del tutto. I ricercatori del consorzio all’interno della nota hanno sottolineato come anche la ricerca sta iniziando a capire che vi sia una correlazione tra l’impatto metabolico di un alimento e la sua struttura. E hanno fatto l’esempio di uno studio, sperimentale, che ha osservato come nel caso delle patate. Basta schiacciarle per aumentare il suo indice glicemico fino al 20%.

Una scoperta che fa pensare come lavorare sulle tecniche di estrusione o la macinazione potrebbe portare a un miglioramento delle proprietà nutrizionali di ciò che mangiamo. Più generalmente il messaggio è quello di puntare all’equilibrio. Di evitare il più possibile diete low carb esagerate per le quali si rischia di dar vita a delle carenze che potremmo scontare in futuro. Meglio farsi seguire da un dietologo e puntare su una dieta equilibrata che contenga ogni singolo nutriente.

Alimenti energetici a colazione, quali

Quali sono gli alimenti energetici che possiamo consumare a colazione? Non ci stancheremo mai di ripetere che questo pasto è basilare per iniziare al meglio la giornata sotto ogni punto di vista.

Colazione leggera nutriente cosa mangiare

Quali sono gli alimenti energetici migliori

Il nostro organismo ha bisogno di benzina per funzionare. E a partire dalla mattina appena svegli è nostro dovere fare rifornimento nel modo giusto. Soprattutto perché le calorie ingerite dovranno essere sfruttate per funzionare bene durante il giorno. Prediligere alcuni alimenti energetici rispetto ad altri potrebbe rivelarsi la scelta più giusta.

Cosa significa questo? Dobbiamo puntare su quei cibi a basso indice glicemico come le proteine, i grassi sani e i carboidrati complessi. Questi infatti consentono di mantenere l’energia su un livello stabile per almeno 4-5 ore. A differenza di ciò che accade con gli zuccheri di dolci o cereali raffinati.

Questo si traduce prima di tutto con il consumo di frutta tipo le banane. Tra gli alimenti energetici è uno dei migliori perché sono ricche di potassio, ottimale per il fegato e sono un carboidrato a lento rilascio. Combinate con frutta secca ci consentono di consumare una colazione ricca di energia e di fibre. In questo modo ci sentiremo più sazi oltre che più forti. Possono essere aggiunte a porridge d’avena o frullati con altra frutta.

Uova e avocado perfetti per la colazione

ricette con l'avocadone

Tra gli alimenti energetici adatti alla colazione vi sono anche le uova. Non siamo propriamente abituati a consumarle in tal senso in Italia, ma danno alla nostra colazione quella dose di proteine biodisponibili che sazieranno a dovere. Condendo il tutto con quantità di biotina ottimali per unghie e capelli. E’ importante mangiarle intere, in camicia, o strapazzate o ancora in omelette, magari con una fetta di pane integrale e un po’ di verdura.

L’avocado fa parte di quegli alimenti energetici perfetti per iniziare la giornata: fibre, vitamina B e grassi buoni. In questo caso l’energia è assicurata. Soprattutto se unito a una fetta bruschettata di pane saraceno o integrale. Parlando di carboidrati anche i fiocchi d’avena sono perfetti per fare colazione. L’energia che sono in grado di fornire è molto importante. E non causa picchi glicemici. I suoi betaglucani abbassano i livelli di colesterolo cattivo e sono ricchi di calcio, ferro, magnesio e proteine vegetali oltre che di vitamine del gruppo B.

Se vogliamo sfruttare alimenti energetici possiamo aggiungere ai nostri frullati o al nostro oatmeal sia i semi di chia che i mirtilli. I primo sono una fonte incredibile di omega 3, mentre i secondi di antiossidanti capaci di proteggere le nostre cellule.

 

Fragole contro la demenza?

Mangiare fragole quotidianamente nel corso della mezza età rallenta il comparire della demenza? Sembrerebbe questo il risultato di uno studio condotto recentemente dall’Università di Cincinnati.

Perché mangiare fragole fa bene

La ricerca, pubblicata sulla rivista di settore Nutrients, suggerirebbe come mangiare ogni giorno le fragole, dopo cinquant’anni, darebbe modo di combattere l’invecchiamento e la comparsa della demenza. Soprattutto in quelle persone che si trovano in uno stato di prediabete o che presentano resistenza all’insulina.

Come ricorda l’autore principale dello studio Robert Krikorian, sia i mirtilli che le fragole sono ricchi di antiossidanti chiamati antociani, scientificamente coinvolti in una serie di benefici per la salute. Tra di essi vi sono quelli di tipo cognitivo e metabolico. Studiando epidemiologicamente i dati della ricerca è possibile verificare come coloro che mangiano regolarmente le fragole o i mirtilli presentano un invecchiamento e un declino cognitivo più lento.

Lo studio che ha portato a tali considerazioni è basato su un campione piccolo ma abbastanza indicativo. Questo era composto da 30 pazienti di età compresa tra i 50 e i 65 anni in sovrappeso nei quali era possibile notare un lieve declino cognitivo. Per 12 settimane è stato richiesto loro di evitare il consumo di qualsiasi frutto di bosco. Metà di loro ha assunto un integratore alla fragola da mescolare con acqua a colazione, che corrispondeva a una tazza di fragole intere. L’altro gruppo ha assunto un placebo.

Miglioramenti per quel che riguarda la memoria

dieta delle fragole

Tutti i partecipanti sono stati poi sottoposti a un test cognitivo per testare la memoria a lungo termine. Chi aveva consumato la polvere di fragole aveva fatto registrare una diminuzione dell’interferenza della memoria. Questo significa che avevano mostrato un miglioramento complessivo delle capacità esecutive.

Sempre lo stesso gruppo, rispetto a quello placebo, ha mostrato anche una riduzione importante dei sintomi depressivi. Secondo gli esperti questa sarebbe derivata da un miglioramento delle capacità esecutive, capaci di fornire alla persona un maggiore controllo sulle proprie emozioni e un miglioramento del problem solving.

Come già anticipato il campione è molto esiguo sebbene condotto a doppio cieco. Cosa suggerisce però questo? Che le fragole possono fare la differenza nella nostra alimentazione se inserite in un contesto corretto.

Ovviamente al netto di qualsiasi allergia. Questo significa che dobbiamo iniziare a mangiare fragole tutti i giorni? Non proprio. Però ci indica come inserire queste o i mirtilli all’interno della nostra dieta possa darci modo di godere di numerosi benefici da non sottovalutare. E voi quanti frutti di bosco e quante fragole mangiate ogni giorno? Approfittate delle loro dosi di antiossidanti?

Mandorle, cibo immancabile nella nostra dieta

Dobbiamo pensare alle mandorle come  a un cibo immancabile all’interno della nostra dieta. Questi frutti del prunus dulcis sono consumate da secoli e da altrettanto tempo portano benefici alla nostra salute.

I benefici delle mandorle

Le mandorle sono una fonte importante di diverse sostanze nutritive essenziali per il funzionamento del nostro organismo e dovrebbero essere considerate una parte fondamentale della nostra alimentazione di tutti i giorni.

Per capire quanto queste siano importanti basta vedere ciò che contiene una singola porzione di mandorle, pari circa a 28 grammi. Senza dubbio, come quasi tutta la frutta secca, l’apporto calorico è rilevante: parliamo infatti di 160 cal. a porzione. Queste accompagnano circa 6 grammi di proteine e 3,5 grammi di fibre con una dose importante di grassi salutari pari a 14 grammi. Le mandorle rappresentano anche un’ottima fonte di magnesio (circa 19% del fabbisogno giornaliero) calcio e vitamina E.

Insomma, contengono tutta una serie di elementi in grado di sostenerci nell’attività quotidiana. I benefici per la salute poi rappresentano il loro punto forte. Le mandorle sono infatti in grado di offrirci grazie ai grassi insaturi, la possibilità di ridurre il colesterolo LDL nel sangue. Riuscendo così ad avere una maggiore protezione nei confronti delle malattie cardiovascolari.

Tante calorie ma tanti nutrienti

Sono molto caloriche, è vero: ma queste piccole perle di salute ci aiutano anche a favorire il controllo del peso grazie alle fibre e le proteine che aumentano il senso di sazietà. E non solo: diversi studi hanno dimostrato che il consumo di questo alimento consente di regolare i livelli di glucosio nel sangue, mantenendoli più stabili. Una qualità perfetta per tutti coloro che soffrono di diabete di tipo 2.

La vitamina E che contengono non solo riesce a preservare la salute della pelle mantenendola idratata e combattendo l’invecchiamento, ma funziona come un ottimo boost per il sistema immunitario. E per la protezione dai radicali liberi e dai danni che in questi causano.

Le mandorle hanno un pregio molto particolare: quello di poter essere inserite all’interno della dieta senza problemi. Possono essere utilizzate come uno snack sano di metà mattinata ma anche essere inserite nell’insalata una volta tostate. Sotto forma di burro sono un’alternativa ottima al burro di arachidi e per essere usate sul pane tostato. Più generalmente possono essere utilizzati come condimento.

Tutto ciò mostra come le mandorle siano un alimento perfetto da essere inserito in qualsiasi tipo di dieta, a patto ovviamente che vengano consumate con giudizio e facendo attenzione alle quantità. È davvero un peccato rinunciare ai loro benefici.

Cren, cosa è e benefici

Il cren è una pianta conosciuta anche con il nome di barbaforte o rafano tedesco, dal quale si può ottenere una salsa omonima da utilizzare all’interno di qualsiasi dieta.

I benefici del cren

Sebbene non sia molto conosciuta, in realtà parliamo di un vegetale utilizzato spesso anche in Italia, dal quale per l’appunto si ottiene un condimento particolarmente usato nel nordest della penisola. È uno dei cibi piccanti più noti, il cui odore è pungente in maniera molto simile a quella del wasabi.

Il suo consumo può apportare diversi benefici. Prepararla in casa non è difficile sebbene non sia perfetta per l’utilizzo di tutti. Il fatto che venga utilizzata anche della mollica di pane bianco sbriciolata rende questo condimento non utilizzabile dalle persone affette da celiachia.

Ciò che ci interessa, quando parliamo del cren, sono i benefici che può darci sia se utilizzato come ingrediente di preparati per uso esterno sia se consumato. Come ingrediente di preparazioni per uso esterno il cren è ottimo per combattere dermatosi ed herpes anche se può essere irritante per le pelli più sensibili. Le sue proprietà vaso-dilatatorie aiutano ad affrontare i sintomi legati a dolori articolari, alle tendiniti e ai reumatismi.

Il cren come sapore ricorda la senape, ragione per il quale viene utilizzato come sostituto della stessa o del pepe. È in grado di apportare ottimi benefici sia nel combattere le infezioni urinarie anche grazie al suo effetto diuretico e antimicrobico e viene considerato un ottimo vermifugo. Quindi perfetto come rimedio naturale per i vermi intestinali.

È in grado di stimolare la produzione di succhi gastrici e quindi di favorire la digestione. Grazie alle sue qualità espettoranti può essere un ottimo rimedio naturale contro la tosse grassa e la bronchite.

Ecco quando è sconsigliato

È meglio consultare il proprio medico in caso si abbia intenzione di consumarne in quantità importanti. Alcuni studi hanno dimostrato come i glicosidi che lo compongono potrebbero essere di disturbo all’attività della tiroide. Per tale motivo è sconsigliato per coloro affetti da ipotiroidismo.

Lo ripetiamo: si consumato in questo caso una volta ogni tanto e in misura contenuta non rappresenta alcun problema. Sono solo le grandi ripetute quantità che potrebbero ridurre la funzionalità tiroidea. E invece sconsigliato il consumo di questa radice a coloro che soffrono di danni renali ed è suggerito un consumo moderato nelle donne incinte, in quelle che allattano e per i bambini piccoli.

Nonostante le sue importanti capacità va ricordato che può risultare irritante. Per questa ragione è meglio evitare di consumarlo se si soffre di ulcere duodenali o gastriche.

Zucca? Ecco a cosa fa bene

A cosa fa bene la zucca? Questo ortaggio di stagione possiede numerosi benefici per la salute. Scopriamo insieme quali sono. Tra gli alimenti perfetti per la nostra alimentazione, la zucca si pone ai primi posti di una ideale classifica.

Perché mangiare la zucca

E non solo per i suoi effetti che vanno a favore sia della psiche che del corpo. Ma proprio per le sue caratteristiche organiche, che la rendono perfetta per il consumo anche di persone affette da particolari patologie.

Una delle prime cose che possiamo evidenziare della zucca è che si tratta di un alimento ipocalorico, apportando solamente 26 cal su 100 grammi. Le scarse quantità di zuccheri e grassi la rendono perfetta per essere inserita all’interno di regimi ipocalorici o destinati a persone affette da diabete.

La zucca è composta per circa il 90% di acqua ed è molto ricca di fibre. Due qualità che le consentono, tra le altre cose, di aiutare una gestione ottimale del tratto intestinale. Osservando la polpa possiamo dire che il suo arancione riflette le sue quantità di betacarotene, sostanza sfruttata dal nostro organismo per produrre la vitamina A, conosciuta per il sostegno capace di dare alla salute della pelle, della vista e delle mucose.

Le sue quantità di antiossidanti sono utili per prevenire i tumori e per combattere la formazione di radicali liberi. Contestualmente possiede buone quantità di vitamina E, vitamina C, fosforo, potassio, calcio e magnesio. E per tale ragione aiutare l’organismo a combattere il presentarsi di malattie degenerative e lo stress.

Tante proprietà valide per l’organismo

Le sua proprietà diuretiche consentono di approcciare al meglio la ritenzione idrica. La maggior parte delle persone ignora che la zucca è anche un’ottima fonte di omega 3. Questi grassi favoriscono la salute del sistema nervoso, aiutano ad abbassare i valori di colesterolo nel sangue combattendo di conseguenza l’insorgere di malattie cardiovascolari, infarti, ictus. Come? Anche mantenendo bassa la pressione arteriosa.

La zucca è in grado anche di regolare al meglio l’umore grazie al magnesio, rilassante naturale, e il triptofano. Quest’ultimo sostiene la produzione di serotonina da parte dell’organismo, ormone del buon umore. Un fattore questo che consente di aiutare a regolare il ciclo sonno-veglia, a dare una sensazione di sazietà e a regalare benessere generale a livello psichico.

Chi vuole prendersi cura dei propri capelli, dela propria pelle, delle proprie unghie può ottenere dalla zucca anche delle ottime maschere o creme fai da te. Una menzione particolare è meritata anche da i semi di zucca, considerati dei veri e propri superfood soprattutto per via delle loro fonti di magnesio, fibre, omega 3 e zinco.

Noci, fanno bene. Ma a cosa?

Le noci fanno bene alla salute. Ma in che cosa ci aiutano? Ricordiamo insieme i benefici che questa frutta secca apporta al nostro organismo.

Noci alimento forse sottovalutato

Potrà sembrare assurdo ma, se ragioniamo sul loro utilizzo, le noci sono tra gli alimenti più sottovalutati per quel che riguarda la nostra salute. Soprattutto se non si hanno particolari patologie che ne sconsigliano l’utilizzo, il loro consumo quotidiano in quantità specifiche è consigliato.

Questi piccoli frutti del Noce comune sono presenti in tutto il globo sebbene nativi dell’Asia. Il loro sapore piacevole si sposa benissimo con la quantità di nutrienti essenziali che contengono e che danno un boost incredibile al nostro organismo. Non dobbiamo dimenticare che sono piccoli concentrati di vitamine, antiossidanti, fibre, proteine e grassi saturi.

Il consumo di noci aiuta in primis la salute cardiovascolare. Questo grazie anche all’importante presenza di acidi grassi omega 3 che aiutano a tenere sotto controllo il colesterolo cattivo e migliorano la salute delle arterie. Il loro consumo regolare consente di ridurre il rischio di malattie cardiache di circa il 10%.

Le noci, se consumate nel giusto modo, possono aiutare nel controllo del peso grazie alla sensazione di sazietà derivante dalla quantità di fibre e proteine contenute al loro interno. Non deve essere sottovalutato il loro potere antiossidante. Questa particolare tipologia di frutta secca contiene dosi importanti di vitamina E, aiutando l’organismo a combattere i radicali liberi e il rischio di malattie croniche.

Fanno bene anche al cervello

Colazione leggera nutriente cosa mangiare

Proprio grazie agli antiossidanti e agli omega 3 le noci aiutano a mantenere il cervello in salute: un loro consumo regolare aiuta a combattere il declino cognitivo legato all’età e favorisce memoria e concentrazione. Le sue peculiarità aiutano anche nella gestione della glicemia: l’azione di fibre, proteine e grassi sani aiuta a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue.

Ovviamente anche il modo in cui consumiamo le noci ha la sua importanza. Per quanto siano salutari, questi frutti non devono essere consumati in quantità esagerate. È possibile quindi integrarli nella dieta come uno snack sfizioso di metà mattinata o di metà pomeriggio, soprattutto se abbiamo bisogno di recuperare energia.

Possono essere aggiunte a yogurt e cereali, insalate o anche a carne e pesce in base alle ricette, in modo tale da consumarle all’interno di un pasto. Per quanto possa sembrare inusuale per la nostra dieta, possiamo anche consumare del burro di noci insieme a della frutta o spalmato sul pane integrale come faremo con del burro di arachidi. Insomma consumarle regolarmente fa bene a molte “sezioni” del nostro corpo. Se possiamo, quindi, inseriamolo all’interno della nostra quotidianità.

Merenda sana, ecco come

Una merenda sana può essere composta in tanti modi. Vediamo insieme quali sono gli alimenti consigliati quando vogliamo rimanere in forma. O quando vogliamo dare ai nostri bambini qualcosa di salutare.

Cosa scegliere per una merenda sana

Va da sé che tutto ciò che è legato al junk food e a fritti non è da considerare una merenda sana. Dobbiamo puntare il più possibile su alimenti di stagione e poco lavorati per acquisire nutrienti ed energia. Non dobbiamo dimenticare che lo spuntino pomeridiano o di metà mattina ci aiutano a spezzare la fame e a darci la giusta energia.

Una merenda sana può essere anche una merenda buona. Dobbiamo smettere di considerare i due concetti come non compatibili. E dobbiamo metterci in testa che possiamo scegliere tra dolce e salato senza problemi. L’importante è preparare qualcosa che sia gustoso ma al contempo non troppo pesante.

Una delle scelte migliori in tal senso, soprattutto se siamo in casa o possiamo prepararli al momento, è il frullato. Mixare il latte e la frutta di stagione sarà di gradimento sia per i più grandi che per i più piccoli. Un must è il frullato alla banana, al quale possiamo aggiungere mela o cioccolato a seconda dei nostri gusti. Per ottenerlo basta semplicemente utilizzare un frullatore.

Anche i dolci possono rappresentare una merenda sana, soprattutto per i bambini a scuola. Come? Sicuramente attraverso una fetta di torta fatta in casa o pane e marmellata. Buona a livello nutrizionale e di gusto. Non dobbiamo pensare che se contiene un po’ di zucchero sia per forza insalubre. Soprattutto se è qualcosa che prepariamo noi e di conseguenza non ha conservanti, come le merendine in commercio.

Va bene anche una soluzione salata

Si può anche puntare su una merenda salata. E ovviamente il re della scelta in questo caso è un panino. Attenzione: non quelli da fast food. Possiamo infatti preparare con del pane in cassetta o con altra tipologia dei panini con pomodoro e formaggio, che uniscono l’utile al dilettevole. Ovvero la necessità di consumare una merenda sana e il fatto che questa sia gustosa.

Se ci troviamo in casa e abbiamo voglia di sperimentare possiamo anche preparare dei cracker, che possono rappresentare uno spuntino salutare. Anche le chips di verdure al forno sono una merenda sana da consumare a ogni età. Rappresentano un’ottima alternativa alle classiche patatine fritte in busta.

Se avete poco tempo per preparare uno spuntino un po’ più elaborato, lo yogurt rappresenta la soluzione più veloce per una merenda sana a qualsiasi età. Possiamo consumarlo bianco, con la frutta, con i cereali. Può essere accompagnato da frutta secca come i mix che vediamo spesso al supermercato.

Allenamento e mangiare male, cosa succede

Se facciamo ogni giorno allenamento e mangiamo male cosa succede? È una domanda che dobbiamo porci, soprattutto se abbiamo la malaugurata idea di allenarci di continuo ma mangiamo regolarmente junk food.

Allenamento accompagnato da giusti nutrienti

Sì, è una vera e propria contraddizione. E se è comunque possibile stare bene alternando l’allenamento a qualche sgarro, dobbiamo comprendere che correre ogni giorno e poi non regolarsi adeguatamente nei nutrienti fa male al nostro corpo. A essere chiamato in causa è un comportamento ben specifico: quello di ignorare le componenti deleterie per la nostra salute nella nostra alimentazione libera.

Immaginate di eseguire ogni giorno l’allenamento necessario e ogni giorno non mangiare sano. Pensare che il bruciare le calorie sia abbastanza è una sottovalutazione del problema. Se inseriamo nella nostra dieta dei grassi non salutari, dando spazio a un binge eating di bevande zuccherate, patatine o biscotti, rischiamo di far male più di quel che pensiamo alla nostra salute.

Possiamo anche non prendere peso, ma cosa dice il nostro organismo di tutto ciò? Come spiegano gli esperti è possibile in generale smaltire gli eccessi di una dieta non sana se ci si allena almeno due o tre ore al giorno tutti i giorni. Non vi è accumulo di energia in eccesso e il corpo elimina abbastanza di buon grado le tossine che accumula. L’aumento del grasso viscerale può essere tenuto abbastanza sotto controllo.

Attenzione ai fattori di rischio cardiovascolari

allenamento in palestra

Anche se si fa dell’attività sportiva agonistica e si deve mantenere al top la massa muscolare. Il problema, come già indicato, sono gli effetti che un’alimentazione non sana ha sull’organismo. Anche se in uno sportivo può non essere visibile, potrebbe accumularsi molto grasso viscerale rispetto a quello sottocutaneo. Questo potrebbe portare al restringimento delle arterie conosciuto come aterosclerosi, fattore di rischio importante per le malattie cardiovascolari.

Se si rimane molto attivi, alcuni di questi errori di alimentazione possono essere ammortizzati. Ma sarebbe meglio evitare di perpetrarli, soprattutto se si decide di smettere con l’allenamento quotidiano. O si dovessero rallentare i propri ritmi. Si rischia tra l’altro, con queste abitudini, di prendere molto peso una volta che si smette di allenarsi.

Se i grassi tipici dello junk food fanno male in allenamento, meglio non fanno le proteine in eccesso. Secondo gli esperti si dovrebbe smettere di attaccare il consumo di carboidrati, che sono necessari nelle giuste quantità e consentono di portare avanti un allenamento dalla importante resa. Bisogna fare attenzione, sottolineano, anche quando ci si affida a quelle diete considerate alla moda come il digiuno intermittente e le chetogeniche. Possono anche far raggiungere risultati importanti ma creare dei deficit in grado di dar vita a squilibri ormonali e neuroendocrini.

Allenamento e mangiare bene: è questo il segreto di un corpo in forma e sano.

Dieta dissociata è davvero sana?

La dieta dissociata è davvero sana? Sono molte le persone che seguono questo tipo di regime alimentare e che sono convinte che, per essere in forma e in salute bisogna separare in modo rigoroso carboidrati, grassi e proteine.

Le incongruenze della dieta dissociata

Basta vedere quelle che sono le principali diete diffuse al mondo per comprendere come la dieta dissociata rappresenti un po il fulcro di molte abitudini alimentari globali. Di solito i carboidrati vengono consumati a pranzo, mentre le proteine fanno parte della cena.

Secondo diversi esperti questo sarebbe semplicemente un mito: la dieta dissociata non potrebbe essere considerata tanto sana come in realtà avviene. Secondo la teoria alla base di questo regime alimentare, gli alimenti dovrebbero essere divisi con precisione per un consumo salutare. E la suddivisione sopra citata sarebbe in grado di aiutare non solo a mantenere un ottimo stato di salute ma anche a dimagrire.

Secondo gli scienziati della Fondazione Umberto Veronesi si tratterebbe di un approccio troppo semplice all’alimentazione. E la ragione sta nel fatto che la dieta dissociata rischia di essere vittima di un problema molto particolare: ovvero uno sbilanciamento nutrizionale di tipo potenziale.

Questo perché eseguendo una divisione così severa si rischia di privare il corpo dei suoi nutrienti essenziali. Non dobbiamo dimenticare che i carboidrati sono una fonte di energia immediata mentre le proteine ci aiutano a riparare e a far crescere i tessuti del nostro corpo.

Tra l’altro, sempre secondo gli esperti, la suddivisione rigida dei pasti in base alla dieta dissociata falserebbe anche il senso di sazietà. Eliminando i carboidrati dal passo serale si rischia di sentire più fame perché viene meno l’azione antifame e di stabilizzazione della glicemia.

Fare attenzione senza stress

Senza contare che una divisione così severa crea spesso problemi nell’organizzazione dei pasti. Quando ci approcciamo all’alimentazione non dobbiamo essere stressati e avere ansia, ma viverla con calma e tranquillità.

Ragione per la quale, secondo gli esperti, una dieta dissociata stretta non è così corretta da seguire. Bisogna piuttosto puntare a mangiare in modo equilibrato e con moderazione, cercando di bilanciare in modo corretto le proporzioni.

Possiamo fare ciò includendo nei nostri piatti tutta una serie di alimenti che contengano una giusta quantità di carboidrati, grassi sani e proteine. Dobbiamo inoltre imparare ad ascoltare le nostre esigenze e più nello specifico il nostro organismo.

Questo significa sì fare attenzione, ma non forzare su di noi dei regimi alimentari troppo rigidi. È per questo motivo che bisogna pianificare dei pasti equilibrati che contengano proteine magre, carboidrati integrali, grassi sani e verdure. Un piatto di questo genere non solo darà modo di mantenere livelli di energia adeguati ma sosterrà corretto senso di sazietà.

Carne rossa, quanta ne possiamo mangiare?

Quanta carne rossa possiamo mangiare? Questo è un tema che spesso ricorre, anche a livello internazionale, quando riflettiamo sulla alimentazione giusta da seguire, soprattutto a livello proteico.

carne rossa aumenta colesterolo cattivo

Limitare il consumo di carne rossa

Sono numerosi gli studi che sostengono come sia necessario limitare il consumo di carne rossa se vogliamo preservare cuore, arterie, fegato e intestino. E per quanto sia innegabile che il suo sapore sia grandioso, consumarne con attenzione è quello che dobbiamo fare se vogliamo rimanere in salute.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2015 ha inserito la carne rossa nel Gruppo 2A: parliamo di quello nel quale figurano i prodotti potenzialmente cancerogeni. In quello dei sicuramente cancerogeni appaiono le carni lavorate. Questo ci suggerisce l’esistenza di una correlazione tra questi cibi e il rischio di sviluppare il cancro.

Non si ha la certezza che possano causarlo, ma potrebbero in via potenziale. Ecco quindi che dobbiamo stare attenti al consumo di carne rossa ma anche di prodotti in scatola. Wurstel, bacon, salsicce e altri alimenti simili. La pericolosità è data dai nitriti e dai nitrati usati per processare e conservare.

Come spiega anche l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) i nitriti e i nitrati una volta nel nostro organismo possono essere trasformati dai processi metabolici in nitrosammine, molecole potenzialmente cancerogene. Queste sono capaci di creare danni al DNA dando vita a mutazioni che possono portare allo sviluppo dei tumori.

Quanta possiamo mangiarne davvero

Allo stesso modo anche la cottura ad alta temperatura può portare a questa trasformazione. Immaginate quindi unire la carne rossa e il suo consumo a una cottura non salutare: è normale che vengano considerati prodotti potenzialmente a rischio. Questa nello specifico viene associata a un maggiore rischio di cancro al colon retto.

Quanta carne rossa possiamo consumare quindi? L’OMS parla di massimo 500 grammi a settimana e di evitare il consumo di carne lavorata. Molto poca se non per nulla deve essere mangiata secondo il World Cancer Research Fund, mentre per la carne rossa ci si dovrebbe limitare a tre porzioni settimanali al massimo.

Come in ogni ambito della nostra vita dobbiamo regolarci anche in base alle nostre condizioni di salute. Va da sè che qualcuno che soffre di patologie renali tenderà a consumare al massimo una porzione al mese di carne rossa, favorendo proteine vegetali o carni bianche. Mentre chi si allena, pur favorendo il petto di pollo non disdegnerà una bistecca al sangue ogni tanto. Come in ogni cosa la parola d’ordine deve essere “giudizio“.