Confesso di amare molto di più l’autunno rispetto alle altre stagioni e quando mi faccio un piccolo autoesame di coscienza per scoprirne i motivi reconditi, arrivo quasi sempre alla conclusione che il cibo influisce per una gran parte. E tra le cose che preferisco quando arriva l’autunno al primo posto c’è la castagna, in tutte le sue versioni. Vicino al mio paese a fine ottobre si svolge una festa del bosco ed è allora che posso esprimere al massimo questa mia tendenza. comperando e mangiando qualsiasi cosa venga ricavato dalla castagna, dolci, marmellate e tutto quello che si può trovare.
A forza di partecipare a questa festa, di parlare con gli agricoltori che ne costituiscono il fulcro essenziale, mi sono fatta un po’ di cultura specifica, pillole e consigli che cercherò di raccontarvi al meglio. La castagna è il frutto dell’albero “Castanea Sativa”, famiglia delle Cupulifere di antichissime origini. E’ presente nei boschi submontani delle Alpi e dell’Appennino, matura in autunno ed è disponibile per il consumo fresco da settembre a novembre a seconda delle diverse varietà. Durante il resto dell’anno si trova essiccata ed in forma di farina.
La varietà più pregiata è il “marrone“, più grande della castagna comune con polpa a solchi, a grana fine e molto dolce. Le sostanze della castagna fresca sono molto simili al frumento: 52% acqua, 35% zuccheri, 5% proteine, 2,6% grassi. Contiene vitamine B1, B2, PP e soprattutto vitamina C, che però si perde con la cottura o l’essiccazione. Contiene potassio, ferro, zinco, rame, manganese, magnesio, calcio, fosforo e zolfo.
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