Dieta: non demonizziamo la pizza

La pizza è uno dei piatti cui, chi è a dieta, riesce difficilmente a rinunciare. Del resto per una cena con gli amici la pizza è perfetta, ma purtroppo spesso ha un’eccessiva quantità di calorie, per cui molti dietologi tendono a sconsigliarne il consumo.

In realtà si tratta di un piatto molto completo, gustoso e anche non eccessivamente calorico, soprattutto se si seguono alcune regole di buon senso. La pizza può essere preparata anche in modo che sia ben digeribile da tutti, e con un basso apporto calorico.

Le calorie della pizza
La pizza tradizionale è preparata con un impasto a lenta lievitazione, molto facile da digerire e ricco di nutrienti importanti per la nostra salute. La base della pizza fornisce una buona quantità di carboidrati, che sono fondamentali per la nostra alimentazione.

La maggior parte delle calorie vengono però dalla farcitura, soprattutto dai formaggi e dai condimenti a base di salumi di vario genere. In alcune pizzerie le farciture sono particolarmente ricche, e comprendono diversi alimenti, che portano le calorie totali della pizza a superare a volte quelle di due interi pasti. Alcune pizze hanno la classica mozzarella, più altri formaggi particolarmente grassi, come il gorgonzola o il provolone; in altri casi sull’impasto si pone anche del cibo fritto, come nella classica pizza ai calamari.

Una pizza resa più sottile, chiamata spesso stirata o schiacciata,  ha le stesse calorie di una pizza normale, per quanto riguarda la base di carboidrati, ma molto più condimento, cosa che fa lievitare il contenuto calorico fino al 30-40% in più. Anche la qualità degli alimenti è molto importante, ad esempio, la mozzarella dovrebbe essere di prima scelta, in quanto quelle “a basso costo” contengono solitamente alte percentuali di materia grassa del latte, e questo aumenta considerevolmente l’apporto di calorie e lipidi.

 

Il lievito madre come nostro alleato

Appurato che nella pizza non bisogna esagerare con i condimenti e la farcitura, e che bisogna cercare di usare cibi di qualità, che non contengono eccessivamente sostanze grasse (che solitamente hanno un costo minore, per questo le si trovano nei cibi più economici) possiamo ora esaminare un altro utile alleato per rendere davvero leggera e digeribile la pizza. Come tutti sappiamo il suo impasto contiene quattro ingredienti: farina, acqua, sale e lievito; che già di per se sono quanto di più naturale e dietetico ci sia nella cucina mediterranea.

E’ possibile però ottenere una base ancora più delicata e assimilabile utilizzando il lievito madre (comunemente noto anche come lievito naturale) che possiamo realizzare usando solamente farina e acqua. La sua particolarità è che oltre ad essere molto semplice e leggero, contiene tanti fermenti vivi, come il ben noto Lactobacillus, che aiutano e popolano la naturale flora batterica presente nel nostro intestino.

Prepararlo è davvero molto semplice, serve solo un po’ di pazienza (perchè è un processo un po’ lungo) e di manualità. Se volete provare a realizzarlo trovate una interessante ricetta nel sito ricettapizzanapoletana.it; il quale ci spiega anche come effettuare il “rinfresco” dell’impasto, in quanto un altro vantaggio del lievito madre è la sua durata, che è praticamente infinita, in quanto è un preparato “vivo” che se viene periodicamente “nutrito” non si deteriora mai, potendo cosi’ durare settimane o anche dei mesi senza alcun problema.

 

La pizza per la dieta

Quanto detto ci aiuta a capire che se si segue un regime alimentare ipocalorico è sconsigliato mangiare un’intera pizza ultra farcita, con formaggi diversi, salumi, prodotti conservati sott’olio. Se invece si sceglie per un piatto meno elaborato, utilizzando le accortezze ed i consigli contenuti in questo articolo, anche la pizza può rientrare tranquillamente tra gli alimenti concessi.

Di certo conviene però evitare quelle troppo grandi, così come quelle con doppia mozzarella, con aggiunta di formaggi e salumi vari. Piuttosto conviene preferire una farcitura leggera, come ad esempio le classiche verdure grigliate, da aggiungere in abbondanza. Se si vuole porre maggiore attenzione è consigliabile preparare la pizza in casa; in questo modo si possono meglio controllare le calorie per ogni singolo pezzo, evitando di eccedere con il formaggio o con l’aggiunta di insaccati.

La cosa migliore è affidarsi alla tradizione partenopea, preferendo una pizza verace, dove vengono usati pochi ingredienti e tutti genuini, ma non per questo meno golosi e gustosi.

Calorie della pizza margherita

La cena del sabato sera con gli amici o l’asporto per la serata da trascorrere in casa guardando la propria serie tv preferita hanno in comune la scelta della pizza: scopriamo le calorie della pizza margherita, tra le più basiche ma anche tra le più adatte a chi è a dieta.

calorie della pizza margherita

Il numero di calorie dipende da vari fattori, dall’impasto alla grandezza della pizza per arrivare alla quantità di condimento, all’aggiunta eventuale di olio, al tipo di mozzarella che si preferisce, spesso la bufala.

Il primo elemento, l’impasto, è quello che fa la differenza maggiore: non solo bisogna valutare la giusta dose di tutti gli ingredienti – senza esagerare con l’olio – ma anche la scelta della base. La farina può essere integrale, al kamut, ai 5 cereali, senza glutine e le calorie variano.

Ci sono variabili che non si possono controllare ma possiamo stabilire una media. Una pizza media ha un peso di circa 300 grammi e a 100 grammi di pizza margherita corrispondono circa 270 calorie. Di conseguenza la pizza intera supera le 800 calorie. Un’alternativa meno calorica è la marinara, che non impiega mozzarella.

A questi calcoli generali bisogna aggiungere poi la variabile dei condimenti: basta aggiungere un po’ di olio in più o scegliere una mozzarella più grassa per far lievitare il totale calorico della pizza. Allora che fare? Rinunciare?

Mai. Meglio limitarsi nelle quantità, se possibile, evitando di mangiare l’intera pizza e condividendola con qualcuno oppure scegliendo una pizza con meno condimento grasso, evitando per esempio di far aggiungere l’olio o utilizzando una mozzarella light.

Un’alternativa per controllare le calorie è prepararla a casa e consumarne solo un trancio ma il piacere della pizza al ristorante non è qualcosa a cui rinunciare a cuor leggero: si salvano le calorie ma si attenta all’umore. Meglio mangiarla meno spesso ma godersela di ottima qualità.

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Pizza di kamut, differenze con la pizza classica

La pizza di kamut è una delizia da forno che di recente si è diffusa in alternativa alla pizza classica. Scopriamo le differenze per scoprire anche qualità e versatilità di una farina che riserva non poche sorprese e tanto gusto.

pizza di kamut

La farina di kamut deriva da un grano duro di origine orientale, chiamato anche grano rosso o Khorasan. Si tratta di una farina ricca e salutare, particolarmente utile in un’alimentazione sana grazie al suo elevato valore energetico.

Il nome kamut è stato dato a questa tipologia di grano da un agronomo americano negli anni Settanta ma solo negli ultimi anni la farina di kamut e i prodotti preparati con questo ingredienti stanno riscuotendo un successo sempre crescente.

Dal momento che si tratta di un grano molto resistente, non richiede l’uso di pesticidi e fertilizzanti e dunque è il candidato perfetto per le colture biologiche. Preparare la pizza con la farina di kamut rende il piatto più ricco di elementi nutritivi oltre che più leggero e digeribile e di qualità migliore.

È un grano molto calorico rispetto al grano comune, ne contiene circa 335 per 100 grammi. È inoltre ricco di selenio, magnesio, vitamine E, zinco e acidi grassi essenziali. Gli aminoacidi contenuti nel kamut sono treonina, cistina, istidina, arginina, serina e acido aspartico. Ciò conferisce a questo grano un elevato valore energetico e biologico.

Non essendo stato sottoposto, come altre varietà di grano, a manipolazioni genetiche da parte dell’uomo è anche più tollerato da chi soffre di intolleranze anche se non bisogna cadere nell’errore di considerarlo un grano adatto ai celiaci perché contiene comunque glutine.

La pizza di kamut è dunque una scelta salutare in alternativa alla consueta pizza preparata con farina di grano duro comune, grazie al suo alto valore proteico, vitaminico e minerale. Questo valore è stato mantenuto intatto nel tempo proprio perché il grano Khorasan non è mai stato sottoposto a ibridazioni.

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Le pizze meno caloriche per chi è a dieta

Scopriamo quali sono le pizze meno caloriche per chi è a dieta e non vuole rinunciare al piacere di un piatto tanto amato. Non dobbiamo per forza dire addio alla gustosa preparazione al forno se seguiamo una dieta dimagrante e speriamo di perdere peso. È però necessario moderarsi nelle quantità e scegliere la pizza giusta per non influire negativamente sul bilancio calorico.

pizze meno caloriche

In media 100 gr di pizza contano 250 calorie e una pizza media pesa da cotta tra i 200 e i 300 grammi. Se consideriamo quindi la pizza margherita, quella base, si va dalle 500 alle 700 calorie. Se aggiungiamo condimenti vari il totale calorico schizza alle stelle.

In ottica nutrizionale poi si tratta di un pasto poco equilibrato perché è a base di glucidi e latticini dunque ricca di carboidrati e grassi e povera di fibre e proteine. Con qualche accorgimento però possiamo migliorare la situazione.

Possiamo cominciare scegliendo le pizze senza glutine che sono più leggere e digeribili e che ormai sono proposte da molti locali. Se previste dal menu, le pizze con farine integrali riducono l’assorbimento dei grassi e degli zuccheri grazie al maggiore apporto di fibre. E poi le farine integrali sono anche più sazianti.

E per il condimento? L’ideale è mantenersi light optando per una base con pomodoro, verdure grigliate o a crudo e un’aggiunta proteica. Chiedete metà mozzarella e limitate l’olio, che deve essere rigorosamente extravergine d’oliva. Scegliete verdure come zucchine, radicchio, melanzane, rucola, funghi freschi e aggiungete qualche petalo di grana, ma con moderazione. No deciso a formaggi extra, salame, salsiccia, uova, patatine e salse.

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Pizza, la classificazione e le calorie

pizza calorieCome classificare la pizza? Sembra una domanda senza senso o per lo meno poco importante, ma non è così, dato che sta facendo letteralmente impazzire i senatori al Congresso Americano. Tutto nasce da un quesito: “La piazza può essere considerata una verdura?” Per il fronte del sì, l’argomentazione principale è la presenza della passata di pomodoro spalmata sulla pizza la quale, se fosse riconosciuta come verdura, potrebbe essere servita alle mense scolastiche al posto dell’insalata.

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Calorie della pizza

La pizza è uno degli alimenti più diffusi e amati in tutto il mondo, e la sua fortuna la deve, oltre al fatto di essere estremamente versatile, alla genuinità degli ingredienti utilizzati, in base ai quali varia anche l’apporto calorico.

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Come scegliere la pizza che non fa ingrassare

Con il periodo festivo alle porte è veramente difficile non concedersi qualche serata in pizzeria con gli amici, e del resto cosa c’è di più buono che una pizza calda e fragrante. Molto spesso, però, la pizza viene demonizzata perché calorica e ingrassante; bene è ora di sfatare un altro falso mito alimentare: la pizza non fa ingrassare.

Ovviamente la pizza deve essere semplice e poco elaborata, come ad esempio la margherita che fornisce circa 270 calorie ogni 100 grammi, il che, tradotto più praticamente significa che una margherita al piatto apporta circa 380 calorie, il che non è molto per un pasto al quale non resta che aggiungere della frutta per essere completo

Non tutte le pizze sono uguali, ecco, quindi qualche consiglio per scegliere quella giusta e stare alla larga da quelle nemiche per la linea. La pizza al trancio è, in genere, piuttosto spessa e molto farcita; è vero che sazia tanto ma apporta anche diverse calorie in più rispetto alla pizza al piatto, oltre ad avere il difetto di favorire più facilmente i gonfiori addominali.

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La Pizza: non fa ingrassare ma basta che sia semplice

E’ allegra, gustosa, saporita: difficile che un bambino resti insensibile al richiamo della  pizza. In più, dal punto di vista nutrizionale è un alimento completo; i suoi ingredienti fonda­mentali (grano, olio d’oliva, mozzarella, pomo­doro) la rendono perfettamente corrispondente ai canoni della corretta “alimentazione mediter­ranea“. Una pizza Margherita fornisce infatti (at­traverso i carboidrati) una buona quantità di energia a lento rilascio, cui si aggiungono proteine di origine animale e calcio (contenuti nella mozzarella), nonché le vitamine, le fibre e i sali minerali del pomodoro.

A fronte di tutti questi pregi, la pizza è però un alimento ad elevato appor­to calorico: secondo i dati forniti dall’INRAN (l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), 100 grammi di pizza Margherita contengono in media 271 calorie. E se si consi­dera che una pizza di normali dimensioni pesa al­l’incirca 300 grammi, il calcolo è presto fatto: oltre 800 calorie in una porzione.

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La pizza? E’ buona e protegge dal cancro

Da oggi tutte le persone che amano pizza e seguono una dieta dimagrante possono gustare il loro spuntino preferito senza avere alcun rimorso, perchè prevengono il rischio di cancro. La pizza, infatti, sembra ridurre il rischio della formazione di cellule cancerogene nell’organismo. Incredibile, ma vero. Lo dimostra uno studio italiano, da poco pubblicato sulla versione online della rivista scientifica International Journal of Cancer, secondo il quale al consumo di pizza è associato un ridotto rischio di tumori all’apparato digerente.

Un team di ricercatori dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri ha notato che tra i pazienti affetti da tumori al cavo orale, alla faringe, all’esofago, alla laringe, al colon e al retto vi era una percentuale molto più alta di persone che non mangiavano pizza, rispetto ai soggetti senza tumore. I dati emersi dalla ricerca sono inequivocabili. Mentre circa il 37% dei controlli, ovvero delle persone senza tumore, erano consumatori di pizza, quasi il 58% dei pazienti con tumore dell’esofago non la mangiavano.

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Pizza margherita, calorie e valori tradizionali

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Pizza Margherita

La pizza Margherita rappresenta decisamente l’Italia nel mondo. Preparata con ingredienti semplici e genuini (ha come base il tipico impasto a base di acqua, farina di frumento, acqua e lievito che viene poi condito con pomodoro, mozzarella e un filo d’olio extra vergine d’oliva), è una pietanza molto ricca di carboidrati e presenta anche un discreto apporto di proteine e grassi animali, la mozzarella, e vegetali, l’olio.

Seppure abbastanza completa dal punto di vista nutrizionale, la pizza margherita presenta un elevato apporto calorico. Considerate infatti che pesa mediamente circa 300 grammi e che soli 100 grammi di prodotto forniscono 271 Kcal.

Calorie e valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto

  • Calorie: 271 Kcal
  • Acqua: 39 g
  • Proteine: 6 g
  • Grassi: 6 g
  • Carboidrati: 53 g

Minerali

  • Calcio: 186 mg
  • Sodio: 34 mg
  • Ferro: 3 mg
  • Magnesio: 82 mg
  • Fosforo: 111 mg
  • Potassio: 95 mg

La dieta della pizza

pizza

Se il vostro piatto preferito è la pizza, ma siete preoccupate per la linea, finalmente potrete tirare un sospiro di sollievo: mangiare la pizza non fa ingrassare, basta seguire alcuni semplici indicazioni per mantenere le proporzioni di carboidrati e proteine.

La cosa più importante da ricordare è che la pizza va consumata solo nei pasti principali della giornata, quindi o a pranzo o a cena; di conseguenza sono banditi gli spuntini a base di tranci mangiati al volo tra un impegno e l’altro.

Fondamentale, è, inoltre saper scegliere la pizza giusta, cioè quella più semplice: dimenticate farciture con wurstel, salsicce e salumi vari, e prediligete gli ingredienti classici: verdure mozzarella, pomodoro e un filo d’olio d’oliva.

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I benefici del piatto unico

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Nello scompiglio che l’accompagna, la primavera tende anche a modificare i ritmi della fame e della sazietà. A fianco di chi vive con voracità il risveglio della natura, c’è anche chi si lascia prendere dalla pigrizia anche nei confronti del cibo. Che si abbia una fame da lupi o non si senta il minimo appetito, il rischio è sempre lo stesso: sbilanciare la dieta.

Chi mangia troppo rischia di assumere troppi zuccheri e grassi con i fuoripasto, mentre chi mangia poco rischia di non assumere i principali elementi introduttivi. A venirci in aiuto in entrambi i casi è il piatto unico. L’abbinamento di cereali e legumi, o l’unione delle patate con il pesce, o il mix di ingredienti per torte salate e pizze, sono un’ottima soluzione, per superare al meglio la “crisi” di primavera.

Del resto i nutrizionisti non hanno dubbi: un piatto unico ben preparato è generalmente più sano e più leggero di un classico pasto pluriportate. Il piatto unico, infatti, garantisce un migliore equilibrio nutritivo perchè contiene contemporaneamente tutti i nutrimenti necessari e permette all’organismo di rifornirsene regolarmente.

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