Dieta della mela, come funziona e menu tipo

Vanno molto di moda le diete che permettono di dimagrire velocemente e con pochi sforzi ma che sottopongono l’organismo a un notevole stress. La dieta della mela sarebbe una di queste ma se seguita per poco tempo può avere il vantaggio di essere una dieta disintossicante. I nutrizionisti detestano – e hanno ragione – questo tipo di regimi alimentari basati sull’assunzione di un solo alimento anche perchè sebbene si può riuscire a dimagrire velocemente il rischio reale è che i chili si riprendano in fretta una volta che si ricomincia a mangiare normalmente.

Il menu tipo della dieta della mela prevede un primo giorno in cui si mangiano solo mele, almeno due mele a pasto. Poi, ogni volta che si ha fame si può sempre mangiare una mela e bere tanta acqua fino a quando non ci si sente sazi. Si possono bere anche tè, tisane e caffè senza limitazioni ma senza zucchero.

Dopo il primo giorno in cui si mangiano esclusivamente mele, dai giorni successivi si possono aggiungere altri alimenti come lo yogurt, l’insalata, il latte scremato o il latte di soia a colazione e poi proteine light come il pollo e il pesce. Una dieta fatta in questo modo non può durare più di 5 giorni, dopo diventerebbe veramente molto pericolosa.

Trascorsi i 5 giorni bisogna riprendere gradualmente la normale alimentazione. A pasti principali bisgona integrare con alimenti leggeri come riso integrale, pane integrale, verdure, proteine in quantità limitate e con moderazione ma mai rinunciare a tutti i nutrienti per evitare di fare danni irreversibili alla salute.

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La dieta Fricker

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La dieta Fricker porta il nome del suo ideatore, il medico francese Jacques Fricker, nutrizionista presso l’ospedale Bichat di Parigi ed autore del libro “Mangiare meglio per dimagrire”. Nonostante sia noto al grande pubblico come dieta lampo, il programma alimentare del dottor Fricker si articola in realtà in due fasi: delle due solo la prima, detta appunto ad alta velocità o pendolino, promette una perdita di peso rapida e notevole, mentre la seconda permette invece di conseguire un dimagrimento meno veloce ma duraturo ed aiuta a stabilizzare il peso raggiunto con la fase ad alta velocità.

Il programma alimentare della prima fase va osservato per un massimo di 15 giorni e si basa sul consumo di pesce, carne, frutta e verdura, mentre sono rigorosamente vietati dolci, pane, pasta e farinacei di ogni tipo. La fase a velocità moderata può essere invece seguita per tutto il tempo che si vuole e vede la reintroduzione dei carboidrati nel menù giornaliero.

Fase ad alta velocità, giornata tipo:

Colazione

1 yogurt magro e 1 frutto

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La dieta Max Planck

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La cosiddetta dieta Max Planck è una di quelle diete dimagranti che si diffondono soprattutto attraverso il passa parola e, da qualche anno a questa parte, anche mediante internet. Al contrario di quanto potrebbe far crede il suo nome, non ha nulla a che vedere con il noto Istituto di ricerca tedesco Max Planck, che ha ritenuto addirittura di doverne prendere le distanze, e anzi in realtà non si sa molto sulle sue origini e su chi l’abbia realmente messa a punto.

D’altra parte la dieta di Planck non sembra avere alcun fondamento scientifico e, a differenza di altre, non si basa su alcun principio nutrizionale accertato. Piuttosto, si tratta di una dieta da fame che presumibilmente porta al dimagrimento solo in virtù di una drastica riduzione delle calorie giornaliere. Non a caso questa dieta promette un dimagrimento fino a 9 kg in due settimane, promessa che l’Associazione tedesca dei consumatori Stiftung Warentest definisce a dir poco illusoria.

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