Dieta Scarsdale, la storia tragica di Herman Tarnower

Oggi vogliamo parlare della dieta Scarsdale ma non raccontando quanto il piano dietetico in questione possa funzionare. Vogliamo parlare della storia di Herman Tarnower, colui che la inventò insieme a Samm Sinclair Bake.  Una storia di successo per il regime alimentare, tragica per l’uomo.

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La dieta chetogenica

Con il termine dieta chetogenica si fa riferimento a regimi alimentari dimagranti caratterizzati dalla drastica riduzione dei carboidrati e basati sul presupposto che un elevato introito di proteine e grassi favorisca il consumo di questi ultimi a scopo energetico, evitandone l’accumulo. L’organismo, infatti, utilizza di norma i carboidrati per “produrre” l’energia di cui necessita ma quando le riserve di questi sono insufficienti ricorre ai grassi per ottenere il medesimo risultato.

Il dimagrimento effettivamente ottenibile grazie alle diete chetogeniche è dovuto inizialmente alla perdita di acqua e al consumo di glicogeno (il carburante dell’organismo ottenuto dai carboidrati); solo in seguito la riduzione dell’introito calorico giornaliero, favorita dal potere saziante di grassi e proteine, determina il dimagrimento vero e proprio dovuto alla perdita di grasso corporeo

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Le diete iperproteiche ipocaloriche

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Le diete iperproteiche ipocaloriche sono quelle caratterizzate da un elevato apporto di proteine e grassi e da un ridotto introito di carboidrati. Vanno quindi distinte dalle diete ipercaloriche iperproteiche nelle quali un consumo eccessivo di proteine si accompagna ad un apporto adeguato di carboidrati. Mentre in quest’ultimo caso infatti le proteine in eccesso si trasformano in grasso di deposito, nel caso delle diete iperproteiche ipocaloriche grassi e proteine vengono utilizzati per soddisfare le esigenze energetiche dell’organismo al posto dei carboidrati.

Tutte le diete low carb si basano infatti sull’assunto che, in assenza di carboidrati nella dieta, i grassi alimentari non possono essere trasformati in grassi di deposito e vengono bruciati dall’organismo favorendo così il dimagrimento. Inoltre l’organismo ha bisogno di più energia per metabolizzare le proteine, con il conseguente aumento del metabolismo basale.

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Dieta del minestrone

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Come la dieta della banana, anche la dieta del minestrone è una delle cosiddette diete a tema, prevede cioè il consumo prevalente di un solo tipo di alimento o pietanza, in questo caso il minestrone di verdure.

Fu  messa a punto appositamente al Sacred Memorial Hospital di St. Louis per i soggetti obesi che dovevano sottoporsi a interventi chirurgici e andava seguita per 10/14 giorni.

Il fatto che sia stata elaborata in ambito ospedaliero non deve far pensare che la dieta del minestrone sia per forza sana ed equilibrata, infatti lo scarso apporto calorico e la eliminazione quasi totale di nutrienti fondamentali per il nostro benessere come proteine e carboidrati, rendono fortemente sconsigliabile osservarla per un periodo superiore a quello indicato: 1-2 settimane al massimo.

I primi giorni di dieta prevedono l’assunzione esclusiva di minestrone, frutta, succhi di frutta non zuccherati e tè cui vanno ad aggiungersi, a partire dal quarto giorno, carne, riso integrale, latte o yogurt.

Primo giorno

Colazione: caffè o tè-frutta a scelta (escluse uva e banane)

Spuntino: succo di frutta senza zucchero

Pranzo: minestrone-mele

Merenda: succo di frutta senza zucchero

Cena: minestrone-pere.

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Dieta dell’Astronauta

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Come la dieta scarsdale e la dieta Atkins, anche la dieta dell’astronauta è una dieta low carb, ossia a basso contenuto di carboidrati. Più precisamente, la cosiddetta dieta dell’astronauta, che però non ha nulla a che vedere con l’alimentazione tipica degli esploratori dello spazio, può essere considerata una variante della dieta Atkins, con la quale condivide il principio secondo il quale la drastica riduzione di carboidrati costringe il corpo a bruciare i grassi evitandone l’accumulo.

Per questo motivo, alla eliminazione quasi esclusiva di cibi ricchi di carboidrati, corrisponde un aumento dell’assunzione di quelli contenenti grassi e proteine. Quindi in questo regime dietetico sono assolutamente vietati pasta, pane, riso e cereali, fortemente limitati frutta e patate, mentre è possibile consumare liberamente burro e formaggi grassi.

Tuttavia, rispetto alla dieta Atkins, la dieta dell’astronauta si caratterizza per una diversa ripartizione giornaliera di grassi, proteine e carboidrati:

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Dieta Atkins

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La dieta Atkins

La dieta Atkins prende il nome dal suo ideatore, il cardiologo statunitense  Robert C. Atkins che la elaborò negli anni ’70 e, in seguito, ne illustrò dettagliatamente i principi nel manuale dal titolo: “Dr Atkins New Diet Revolution”.

Analogamente alla dieta scarsdale, la dieta Atkins è caratterizzata da un regime alimentare povero di carboidrati e ricco di proteine cui vanno però ad aggiungersi i grassi. Questa dieta si fonda infatti sull’assunto che la riduzione drastica dell’apporto giornaliero di carboidrati costringa il corpo a bruciare grassi e proteine per produrre energia, con il conseguente dimagrimento.

Anche in questo tipo di dieta quindi non è importante la quantità di calorie assunta giornalmente, quanto piuttosto il tipo di alimenti consumati.

Vanno dunque eliminati dai pasti cibi quali pasta, pane, riso, biscotti, legumi secchi, alcol e dolci, mentre è possibile mangiare uova, carne, pesce, formaggi, olio e burro.

La dieta Atkins si articola in 4 fasi:

Induzione

La fase di “Induzione” dovrebbe essere seguita per almeno due settimane durante le quali la quantità giornaliera di carboidrati non deve superare i 20 grammi. Tale quantità deve essere assunta principalmente attraverso il consumo di insalate e verdure.

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Dieta dissociata

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La dieta dissociata è stata messa a punto nel 1911 dal Dottor William Howard Hay ed è nota anche come dieta Hay, dal nome del suo “inventore”, o Food combining.

Questo tipo di regime dietetico si basa sull’assunto, in realtà abbastanza controverso in ambito scientifico, che tipologie di nutrienti differenti vengono digeriti dal nostro organismo secondo meccanismi diversi e contrastanti.

Per questo motivo la loro associazione nel corso dello stesso pasto può determinare l’accumularsi nell’organismo di prodotti della digestione che il corpo non è in grado di smaltire con conseguenze nefaste sulla salute.

Per intenderci, secondo questo principio non è opportuno consumare insieme cibi ricchi di carboidrati e cibi ad alto contenuto di proteine perchè questi ultimi ostacolerebbero la digestione e lo smaltimento dei primi.

Da ciò derivano le cinque regole fondamentali della dieta dissociata:

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Dieta Scarsdale

Diet

La dieta scarsdale

La dieta Scarsdale, messa a punto dal cardiologo statunitense H.Tarnhower, è caratterizzata da un apporto ridotto di carboidrati e grassi cui corrisponde un aumento dell’assunzione di cibi ricchi di proteine. L’apporto calorico giornaliero è di circa 1000 calorie al giorno. Gli alimenti indicati non vanno pesati e possono essere consumati nella quantità desiderata.

Questo tipo di dieta, sebbene di sicura efficacia, non va assolutamente osservato per più di 14 giorni  (come d’altra parte prescrive lo stesso Tarnhower) al termine dei quali occorre seguire un regime dietetico di mantenimento, come ampiamente descritto nel manuale “The complete scarsdale medical diet”.

La dieta scarsdale è inoltre assolutamente sconsigliata a chiunque abbia problemi di salute, anche non gravi, di qualunque natura.

Si tratta di una dieta molto rigorosa che richiede sacrificio e impegno.

E’ caratterizzata da alcune regole fondamentali alle quali è necessario attenersi scrupolosamente:

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