Alzheimer, più a rischio chi consuma cibi ricchi di metionina

alzheimer e metionina

Il morbo di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa progressivamente invalidante la cui incidenza stimata è del 1% nelle persone di età superiore a 65 anni; le cause della sua insorgenza non sono ancora note anche se sembrano essere stati individuati diversi fattori di rischio quali la familiarità, l’esposizione a sostanze tossiche o traumi, l’età avanzata.

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Current Alzheimer Research e condotto da un gruppo di ricercatori della Temple University della Pennsylvania, anche il consumo eccessivo di cibi ad elevato contenuto dell’amminoacido metionina quali fagioli, uova, aglio, lenticchie, cipolle, carne rossa, pesce, yogurt e semi contribuirebbe ad aumentare il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer.

Questo perchè, come spiega Domenico Praticò, uno dei ricercatori che ha partecipato allo studio, quando la metionina raggiunge livelli troppo elevati il nostro organismo regisce trasformandola in un altro amminoacido chiamato omocisteina per i quale  studi precedenti condotti sugli esseri umani hanno già dimostrano una responsabilità nell’insorgenza del morbo di Alzheimer e Demenza.

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Dieta antinvecchiamento, bilanciare le proteine aiuta a mantenersi giovani

dieta anti-invecchiamento proteine

Secondo una ricerca condotta da Wellcome Trust, in collaborazione con l’Institute of Healthy ageing del londinese University College, e pubblicata di recente su Nature, il segreto per mantenersi giovani è tutto custodito nel corretto apporto di proteine nella dieta più che nella riduzione delle calorie.

Più precisamente, se da un lato i ricercatori hanno confermato la validità della teoria secondo la quale ridurre l’introito di calorie giornaliere nell’arco della vita aiuta a mantenersi giovani e sani più a lungo, dall’altro, tenuto conto delle ricadute negative che la restrizione calorica ha sul corretto funzionamento dell’organismo, quali la riduzione della fertilità, hanno ritenuto opportuno andare alla ricerca di una strategia alternativa per combattere l’invecchiamento. L’organismo infatti trovandosi nella condizione di ricevere pochi nutrienti risponderebbe alla necessità di utilizzarli per la sopravvivenza sottraendoli così ad altre funzioni non vitali quali appunto la riproduzione.

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Fagioli, la carne dei poveri

fagioli borlotti

I fagioli sono talmente ricchi di proteine che una volta venivano definiti, anche per il loro basso costo, la carne dei poveri; il loro contenuto proteico è infatti pari al 10% nei fagioli freschi e sale al 20% in quelli secchi. Seppure carenti di alcuni amminoacidi essenziali rispetto alle proteine nobili di carni, pesce e uova, i fagioli possono offrire comunque un pasto completo ed equilibrato se abbinati a cereali quali pasta, pane, riso e orzo. D’altra parte non per niente la pasta e fagioli rimane uno dei pilastri della cucina italiana.

All’elevato contenuto proteico si accompagna una discreta quantità di amidi, fondamentale riserva di energia per l’organismo, fibre solubili (che aiutano a mantenere sotto controllo il colesterolo) e insolubili (utili a regolare la funzionalità intestinale) e sali minerali quali ferro (ne contengono più degli spinaci), fosforo e calcio.

Fagioli, le varietà principali

Borlotto

I fagioli borlotti hanno un sapore molto intenso e sono ideali per le cotture prolungate. Il colore del seme va dal bianco al beige intenso con caratteristiche sfumature marroni o rosse. Fresco lo si trova solo in estate, mentre secco e surgelato è disponibile tutto l’anno.

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Proteine vegetali, quali alimenti ne sono ricchi?

proteine vegetali

A seconda dell’età dal 14 al 18% circa del nostro peso è costituito da proteine; queste rappresentano componenti fondamentali dei nostri tessuti corporei e sono coinvolte in moltissime funzioni del nostro organismo. Ne consegue che è fondamentale per il mantenimento del nostro stato di salute che queste siano presenti in giuste quantità nella nostra alimentazione quotidiana, più precisamente ciascuno di noi dovrebbe consumare ogni giorno all’incirca un grammo di proteine per ogni chilo di peso corporeo (Livelli di assunzione Raccomandati di energia e Nutrienti).

Le proteine però non sono tutte uguali dal punto di vista nutritivo ma differiscono in base al proprio valore biologico, ovvero al contenuto di amminoacidi essenziali: gli amminoacidi sono i componenti che costituiscono le proteine, tra di essi solo una ventina è di fondamentale importanza nella nostra dieta poichè proprio a partire da questi l’organismo sintetizza tutte le proteine necessarie per svolgere le proprie funzioni vitali; di questo gruppo di venti amminoacidi di base nove vengono definiti essenziali perchè il nostro organismo non è in grado di autoprodurli da altre sostanze e deve necessariamente introdurli attraverso l’alimentazione.

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