Per utero e ovaie infiammate oli vegetali, di pesce, zenzero e pepe nero

alimenti durante il ciclo

Pesce, enotera, borragine e lino sono gli oli indicati in caso di sindrome premestruale (SPM), perché apportano acidi grassi es­senziali antinfiammatori. Uno studio danese ha messo in evidenza che le donne che assumono integratori a base di Omega 3 (ac­compagnati da vitamina B12) hanno cicli mestruali meno dolorosi. Numerose ricerche, inoltre, suggeriscono che una dieta integrata con 40 mg di GLA (acido gamma-linolenico, nell’olio di borragine e di enotera) alla settimana può ridurre sensibilmente i tipici sintomi della SPM.

Assumi l’olio di pesce, di borragine o di enotera come integratore, mentre puoi usare l’olio di lino come condimento, purché a freddo. Lo zenzero è un antinfiammatorio generale molto efficace. La radi­ce polverizzata (ne basta mezzo cucchiaino al giorno), in infusione o miscelata al miele, contiene molecole antistaminiche e sostanze sedative naturali che diminuiscono la percezione del dolore. Una volta assorbiti, i principi attivi dello zenzero presentano una buo­na attività antidolorifica grazie all’inibizione delle ciclossigenasi e lipossigenasi, due sostanze che aumentano il numero delle cellule infiammatorie.

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Fame notturna: ecco le cause

fame notturna

Tra i disturbi del comportamento alimentare c’è anche la fame notturna, cioè quell’incontrollabile languorino che assale nelle ore notturne. Anche chi non ha mai seguito una dieta sa benissimo che a cena è meglio mangiare leggero perché nel sonno si bruciano pochissime calorie, e quindi, tutto il cibo accumulato diventa grasso, sono, quindi, assolutamente vietati gli spuntini notturni.

Ma perché la fame assale all’improvviso e spinge ad assalire il frigo partendo dallo yogurt fino ad arrivare alla pizza surgelata? Tutto questo, poi, per tornare a letto pieni di sensi di colpa e di insoddisfazione. Da una ricerca è emerso che nel mondo occidentale due persone su 100 soffrono di questo disturbo, chiamato più propriamente N.E.D., Night Eating Disorder, cioè disordine alimentare notturno.

Affinché si possa parlare di affezione, l’attacco deve presentarsi almeno un paio di volte alla settimana, per almeno tre mesi consecutivi e può avere tanti motivi: da quelli semplici legati alla dieta, a quelli più complessi,di ordine patologico-fisico, o puramenti psicologici. Il più delle volte, però, lo spuntino notturno è legato ad un’abitudine acquisita nel tempo dalla quale è difficile staccarsi se non con volontà e disciplina.

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Prosciutto cotto, calorie e valori nutrizionali

prosciutto-cotto-calorie

Il prosciutto è un taglio di carne ottenuto dalla coscia o dalla spalla di maiale. A seconda del procedimento di lavorazione cui la carne viene sottoposta si ottiene il prosciutto crudo, cotto o affumicato. I prosciutti migliori sono comunque quelli ottenuti dalla coscia, mentre i prosciutti di spalla risultano meno pregiati a causa della maggiore quantità di grasso interstiziale.

Quanto al prosciutto cotto, cui è dedicata questa scheda informativa, si tratta di un alimento che contiene una quantità di grassi variabile, ma in genere relativamente modesta, a fronte di un notevole apporto di proteine.

Inoltre, rispetto al prosciutto crudo, il prosciutto cotto è meno calorico e più povero di sodio, pur risultando meno genuino a causa della presenza di addittivi.

Prosciutto cotto, calorie e valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto (valori medi):

Calorie: 178

Acqua: 64.54

Proteine: 22.62

Grassi: 9.02

Colesterolo: 59 mg

Carboidrati: 0

Fibre: 0

Minerali

Calcio: 8 mg

Sodio: 1500 mg

Fosforo: 281 mg

Manganese: 0.041 mg

Ferro: 1.34 mg

Magnesio: 22 mg

Potassio: 409 mg

Selenio: 1.98 mcg

Vitamine: B1-B2-PP-B5-B6-B12-E-Folati

Le diete monocibo, dimagrire annoiandosi

dieta monocibo

Le cosiddette diete monocibo sono quelle che prevedono, per un periodo variabile di tempo, il consumo di un solo alimento o di una sola categoria di alimenti (frutta, verdura, latte e derivati e così via) allo scopo di perdere peso velocemente. Occorre però fare una distinzione fra le diete monocibo in senso stretto, in cui ci si attiene scrupolosamente all’indicazione di consumare solo un tipo di alimento, e le diete in cui un cibo (in genere ipocalorico) è prevalente rispetto a tutti gli altri. In questo ultimo caso si tratta infatti di comuni diete ipocaloriche sicuramente meno squilibrate rispetto alla forma più restrittiva.

Il parere dei nutrizionisti su questo tipo di dieta è infatti piuttosto negativo, infatti se osservare per pochi giorni una dieta monocibo può essere ritenuto, pur con molta cautela, un valido ausilio per depurare un pò l’organismo (soprattutto se il cibo in questione è un vegetale o frutta e verdura più in generale), alla lunga può rivelarsi dannoso e dare luogo a gravi carenze e squilibri nutritivi, se non addirittura a vere e proprie intolleranze alimentari.

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Menù contro la sindrome premestruale

menù per la sindrome premestruale

I segni sono inconfondibili: turgore e tensione al seno, associati spesso a viso, gambe, mani e addome gonfi. Mal di testa, fame smodata di carboidrati, in particolare di cioccolato, e poi irritabilità, stanchezza, facilità al pianto e a prendere peso…sono alcuni dei principale sintomi della sindrome premestruale che affligge la maggior parte delle donne in età fertile. Le cause non sono ancora del tutto note, anche se recenti studi la collegano a ridotti livelli di serotonina, un neurotrasmettitore la  cui carenza spiegherebbe la comparsa di sintomi legati alla sfera emotiva (irritabilità, ansia, depressione….).

L’alimentazione in questi casi, è parte integrante della cura, se non addirittura l’unica terapia da adottare ( salvo diversa indicazione del medico). Evitare o ridurre i sintomi della sindrome premestruale (SPM) è possibile se assumiamo le sostanze giuste, prima di tutto con la dieta e poi, se necessario, anche con un’eventuale integrazione. Eccole le principali:

Gli acidi grassi essenziali Omega 3 e Omega 6 (GLA) sono precursori di importanti eicosanoidi, sostanze con potente azione ormonale. Un loro apporto adeguato nella dieta può favorire il mantenimento dell’equilibrio ormonale e ha effetti antinfiammatori. Questi acidi grassi si trovano nel pesce e nei semi oleosi.

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Pausa pranzo, ecco i consigli per un pasto equilibrato

pausa pranzo

Per tutte le persone che lavorano fuori casa alle ore 13,00 di ogni giorno si pone un delicato interrogativo: dove e cosa mangiare durante la pausa pranzo? Escluse le più fortunate che hanno il tempo di tornare a casa per il pranzo, tutte le altre devono adattarsi a mense, bar e fast food, dove la regola è consumare un panino al volo con il risultato di accumulare un paio di chili di troppo o di seguire un’alimentazione poco equilibrata.

Districarsi nella giungla dei piatti pronti non è impossibile, basta conciliare la pausa pranzo con la linea; se avete la possibilità di pranzare in mensa o in trattoria, basta evitare le pietanze troppo elaborate e sarà facile concedervi un pasto equilibrato. Innanzitutto potrete consumare i carboidrati: orientatevi tra 70 g. di pasta o riso o 200 g. di patate, in modo da assicurarvi energia sufficiente per il resto della giornata, poi completate il menù con carne, pesce oppure due uova per le proteine e verdura e frutta per incamerare fibre, minerali e vitamine.

Se invece siete costretti a pranzare al bar non fatevi tentare dai panini eccessivamente farciti o dalle insalatone che contengono di tutto, perché potrebbero nascondere diverse calorie extra; la scelta giusta è una piadina con mozzarella e pomodoro, oppure un panino imbottito con bresaola e grana, prosciutto e insalata, oppure pollo alla piastra e verdure grigliate. Va bene anche l’insalatona a patto che sia preparata con l’aggiunta di un solo ingrediente come prosciutto o formaggio ed accompagnata da 60 g. di pane. Completate il pasto con una macedonia senza zucchero oppure con una spremuta d’arancia.

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Salame, calorie e valori nutrizionali

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Il salame è un prodotto insaccato e stagionato tipicamente italiano il cui nome deriva dal processo di salatura cui viene sottoposto per essere conservato. Viene preparato con una miscela di carni, in genere di maiale, grasso e spezie (pepe bianco o nero, in polvere o in grani, aglio, finocchio ecc.) macinata e insaccata in un involucro di budello animale o sintetico. Mentre il tipo di carne impiegata può variare (carne suina mischiata a bovina, carne di cinghiale ma anche di pecora, oca, capra e asina) il grasso utilizzato è sempre quello di maiale.

Come è facile immaginare si tratta quindi di un alimento estremamente calorico che, anche per la salvaguardia del nostro stato di salute, va consumato con molta moderazione. Infatti, come vedremo meglio in seguito, il salame contiene una percentuale piuttosto elevata di grassi, colesterolo e sodio.

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Dieta Bircher Benner, agli albori del crudismo

dieta bircher-benner

La dieta Bircher-Benner si basa sul consumo di alimenti, per lo più frutta e cereali, crudi. Fu ideata alla fine dell’800  dal medico svizzero Maximilian Bircher-Benner, che possiamo definire un pioniere della terapia nutrizionale dei disturbi fisici e che la praticava costantemente nella sua famosa clinica. Secondo Bircher-Benner infatti la cottura altera inevitabilmente ed irrimediabilmente la qualità nutrizionale dei cibi con conseguenze notevoli sul nostro stato di salute.

E’ d’altra parte è vero che il calore degrada in gran parte tanto le vitamine, presenti infatti soprattutto negli alimenti vegetali crudi, quanto i sali minerali e gli enzimi, responsabili del processo digestivo, presenti nei cibi mentre i vegetali crudi e freschi mantengono inalterato il loro contenuto di questi nutrienti. Come accennato, questo tipo di dieta è basato sul consumo di frutta, verdura e cereali insieme a legumi freschi, semi, frutta secca, erbe, funghi e alcuni tipi di formaggi. Questi ultimi però sono esclusi nelle forme più estreme di dieta crudista, insieme alla carne e alle uova.

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Come prevenire il mal di stomaco a tavola

prevenire il mal di stomaco

Gastriti, difficoltà digestive, sonnolenza postprandiale e altri disturbi dello stomaco affliggono molte persone. Di solito si dà la colpa allo stress, o si ricercano cause complesse. Eppure la scienza ha scoperto da vent’anni il principale responsabile: l’helicobacter pylori, un batterio a forma di spirale che vive nel­lo stomaco. Secondo recenti statistiche, sarebbero 20 milioni gli italiani che ne sono affetti. E allora, che fare?

Anche l’alimentazione può essere d’aiuto. Il mal di stomaco di per sé è un sintomo, che può essere accompa­gnato da digestione difficile, gonfiore addominale, reflusso gastroe­sofageo e mal di gola e d’orecchi. Spesso un leggero dolore di stomaco può essere solo il segnale di cattiva digestione, magari collegata a “stress” o eccesso di cibo. Quando però il mal di stomaco, sia esso dolore o bruciore, non scompare mai del tutto, o quando si ripresenta sempre in alcuni periodi dell’anno (primavera e autunno), non va sottovalutato. Anche se innescato dallo stress o dalla cattiva digestione, infatti, il mal di stomaco con il tempo può non essere riferibile solamente a un malessere passeggero, ma diventare il sintomo della presenza di Helicobacter pylori, di una gastrite grave, di reflusso gastroesofageo o di un forte disturbo della motilità gastrica.

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I benefici delle vacanze? Mantienili con i cibi giusti!

benefici vacanze

Le vacanze hanno fatto “miracoli”: pelle abbronzata, mente rilassata e fisico asciutto; ma per mantenere questi benefici bisogna dare un’aggiustatina al menù di tutti i giorni. Innanzi tutto, bisogna ridurre al minimo il consumo del sale che favorisce la ritenzione idrica, quindi attenzione ai formaggi stagionati, ai salumi, ai cibi conservati, e per insaporire usate le erbe aromatiche e le spezie. Per conservare al lungo il colore dorato della pelle, puntate su carote, albicocche e vegetali a foglie verde scuro: sono ricchi di betacarotene, un pigmento che dà luce alla tintarella.

Se lavorate in ufficio, prediligete i cereali, meglio se integrali, le verdure a foglia verde, la soia e il pesce di mare, perché contengono i nutrienti giusti per mantenere al top attenzione e concentrazione. Per il buon funzionamento del sistema nervoso scegliete i carboidrati complessi e per facilitare la comunicazione tra i neuroni sono utili gli acidi grassi omega 3.

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Fibre

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Fibre alimentari, cosa sono

Le fibre alimentari sono costituite da residui di cellule vegetali resistenti agli enzimi digestivi umani. In altre parole, si tratta di sostanze nutritive (più precisamente appartenenti alla famiglia dei carboidrati) che il nostro organismo non è in grado di digerire e quindi di assimilare e utilizzare come fonte di energia.

Perchè sono importanti

Nonostante il nostro corpo non possa utilizzarle come “carburante”, le fibre svolgono ugualmente funzioni molto importanti per il mantenimento di un buono stato di salute: migliorano la funzionalità intestinale e quindi i disturbi ad essa associati, come la stipsi, contribuiscono alla eliminazione del colesterolo, rallentano l’assorbimento di grassi e carboidrati abbassando la glicemia, hanno azione disintossicante e un notevole potere saziante.

Inoltre, secondo alcuni studi scientifici, l’assunzione costante ed equilibrata di fibre abbasserebbe il rischio di insorgenza di cancro al colon-retto, oltre che di diabete e patologie cardiovascolari. In ogni caso, meglio non superare la razione giornaliera raccomandata che è di 20-35 grammi al giorno: un apporto eccessivo di fibre nella dieta potrebbe infatti causare esso stesso stipsi o generare, con l’andare del tempo, carenze di minerali come ferro e calcio.

Fibre solubili e insolubili

Distinguiamo due tipi di fibre: fibre solubili (contenute soprattutto in frutta e legumi) e fibre insolubili (delle quali sono molto ricchi cereali e ortaggi). Sono soprattutto le prime a favorire il controllo di glicemia e colesterolemia, mentre le seconde svolgono un’azione regolatrice della funzionalità intestinale e avrebbero proprietà anti-tumorali.

Alimenti ricchi di fibre

  • Legumi (soprattutto fagioli, lenticchie e piselli, sia secchi che freschi)
  • Frutta secca (fichi e prugne secche, uva passa)
  • Frutta fresca (pesche, arance, ciliegie, kiwi, mele e pere)
  • Semi oleosi (mandorle, noci, nocciole e arachidi)
  • Verdura e ortaggi (carote, sedano, carciofi, broccoli, pomodori, spinaci, peperoni e finocchi)
  • Cereali integrali (farine integrali, pane e pasta integrali, riso integrale, bulgur)
  • Olio
  • Zucchero bianco
  • Carni

Prosciutto crudo, calorie e valori nutrizionali

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Il prosciutto crudo viene ottenuto dalla lavorazione delle cosce di maiale che vengono salate e stagionate. Come il prosciutto cotto, anche il prosciutto crudo è molto ricco di proteine, tuttavia, al contrario del primo ha un contenuto molto elevato di sale, che lo rende decisamente sconsigliato in caso di dieta iposodica, e un apporto calorico più sostenuto. Il grasso è localizzato soprattutto nella parte esterna ed è quindi visibile e facilmente asportabile.

Prosciutto crudo, calorie e valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto:

Calorie: 246

Acqua: 59.71

Proteine: 18.49

Grassi: 18.52

Carboidrati: 0.06

Fibre: 0

Colesterolo: 56 mg.

Sali minerali

Calcio: 7 mg

Sodio: 1284 mg

Ferro: 0.71 mg

Magnesio: 15 mg

Fosforo: 201 mg

Potassio: 310 mg

Manganese: 0.028 mg

Selenio: 15.3 mg

Vitamine: B1-B2-PP-B5-B6-B12-C-E-Folati

Regole pratiche per contrastare i bruciori di stomaco a tavola

prevenire bruciori di stomaco

Mangiate lentamente: la triturazione del cibo durante la masticazione facilita l’attività gastrica. Mangiare un panino, ingurgitando interi bocconi per la fretta, favorisce il reflusso in quanto allunga il tempo di permanenza del cibo nello stomaco. Per questo motivo è essenziale che la masticazione sia lenta e che la dieta preveda l’assunzione di quattro o cinque piccoli pasti anziché una o due grandi abbuffate giornaliere.

Controllate il peso corporeo: con il sovrappeso, l’au­mento della pressione intraddominale, premendo contro le pa­reti dello stomaco, favorisce la risalita del contenuto gastrico. Tale pressione può aumentare anche in gravidanza.

Bevete di più: la saliva e i liquidi proteggono le mucose esofagee dai succhi gastrici. Tuttavia, non bevete (e non man­giate) subito prima di andare a dormire. Nel momento in cui compare il mal di stomaco, il primo pen­siero, di solito, riguarda il tipo di cibo ingerito durante l’ultimo casto. A tal proposito occorre distinguere due diversi tipi di alimenti che, se presenti nella dieta, possono favorire l’acidità gastrica: gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco aumentando le possibilità che si verifichi una risalita di succhi acidi. Per evitare il reflusso è infatti importante che lo stomaco si svuoti rapidamente. Di conseguen­za la dieta dovrà essere povera di tutti quei cibi che si fermano a lungo nello stomaco, come quelli ricchi di grassi (formaggi stagionati, insaccati e fritture).

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La pasta: il piatto che fa bene alla salute

pasta e linea

La pasta è salutare soprattutto per la linea, per il sistema cardiocircolatorio e gli organi intestinali. Secon­do le più recenti linee guida dell’Oms la dieta dovrebbe contem­plare una quantità di carboidrati complessi per coprire il 45-48% delle calorie giornaliere complessive. Di questa quantità, la metà dovrebbe provenire dal consumo di pasta. A differenza degli amidi contenuti in altri alimenti, che hanno un indice glicemico molto alto e tendono a trasformarsi direttamente in grasso, la pasta contiene un amido più resistente, che si trasforma in zuccheri attraverso una lenta stimolazione del pancreas.

Il rilascio calibrato degli zuccheri garantisce inoltre un rallentamento dello sviluppo di sovrappeso, ipertensione ecc. Nella dieta mediterranea la pasta è la principale fonte di carboidrati complessi, fonte ideale di energia indi­spensabile per svolgere le attività psicofisiche. Per il suo contenuto di glucosio e triptofano, questo alimento favorisce la sintesi di serotonina (neurotrasmettitore/ormone con effet­ti antidepressivi) nell’organismo e migliora l’umore.

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Mini dieta detox: come perdere un chilo in due giorni

mini regime detox

La dieta detox per perdere un chilo in due giorni

Se la fine delle vacanze vi ha lasciato un paio di chiletti superfluei, non dovete preoccuparvi: in due giorni ne potete già perdere due con un mini regime detox, che vi aiuterà a sentirvi subito leggere.

Qualche rinuncia è d’obbligo ma in compenso otterrete risultati brillanti, di certo quel che basta per vedersi meglio e prolungare il senso di benessere che avete provato in vacanza. Niente pasta, pane e riso, lasciando spazio, invece, alle carni bianche e al pesce, senza dimenticare frutta e verdura, che saziano senza appesantire, depurano e ricaricano l’organismo con vitamine e minerali.

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Cioccolato, calorie e valori nutrizionali

cioccolato-valori-nutrizionali

Cioccolato

Il cioccolato, oltre ad essere semplicemente delizioso, ha la virtù di essere un alimento sano e completo: contiene i principali nutrienti (proteine, carboidrati e grassi), è ricco di minerali e vitamine ed apporta solo modeste quantità di colesterolo.

Naturalmente è molto calorico, ma se consumato con parsimonia non rappresenta un attentato nè alla linea, nè alla salute.

Tuttavia questo vale per il cioccolato “vero”, ossia quello prodotto solo con cacao in polvere, burro di cacao e zucchero e l’eventuale aggiunta di spezie, aromi ed altri ingredienti, come il latte o le nocciole. E’ invece assolutamente da evitare il consumo di cioccolata quando tra gli ingredienti compaiono i grassi vegetali (soprattutto olio di cocco e di palma).

Tipi di cioccolato

Abbiamo tre tipologie fondamentali di cioccolato: al latte, fondente e bianco.

Cioccolato al latte

Il cioccolato al latte viene prodotto miscelando cacao in polvere, burro di cacao, latte e zucchero. La percentuale di cacao si aggira mediamente intorno al 30%.

Cioccolato fondente

Contiene solo polvere e burro di cacao e zucchero. Per legge non può contenere una percentuale di cacao inferiore al 30% (che sale al 45 per la varietà extra-fondente).

Cioccolato bianco

Il cioccolato bianco in realtà non potrebbe neppure essere definito cioccolato, poichè non contiene cacao in polvere, ma solo burro di cacao, zucchero e latte.

Calorie e valori nutrizionali

cioccolato-fondente-calorie1Cioccolato fondente

Valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto

Calorie: 495 Kcal

Proteine: 3.2 grammi

Grassi: 33.5 grammi

Carboidrati: 60.3 grammi

Minerali

Calcio: 20 mg

Magnesio: 80 mg

Fosforo: 130 mg

Ferro: 2 mg

Vitamine

Vitamina A: 40 IU

Vitamina B1: 0.06 mg

Vitamina B2: 0.06 mg

Vitamina C: 1.14 mg

Vitamina D: 50 IU

Vitamina E: 2.4 mg

cioccolato-al-latte-calorie1Cioccolato al latte

Valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto

Calorie: 515 Kcal

Proteine: 7.6 grammi

Grassi: 32.3 grammi

Carboidrati: 57 grammi

Minerali

Calcio: 220 mg

Magnesio: 50 mg

Fosforo: 210 mg

Ferro: 0.8 mg

Vitamine

Vitamina A: 300 IU

Vitamina B1: 0.1 mg

Vitamina B2: 0.3 mg

Vitamina C: 3 mg

Vitamina D: 70 Iu

Vitamina E: 1.2 mg

cioccolato-bianco-calorieCioccolato bianco

Valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto

Calorie: 540 Kcal

Proteine: 7.5 grammi

Grassi: 37 grammi

Carboidrati: 52 grammi

Minerali

Calcio: 250 mg

Magnesio: 30 mg

Fosforo: 200 mg

Vitamine

Vitamina A: 220 IU

Vitamina B1: 0.1 mg

Vitamina B2: 0.4 mg

Vitamina C: 3 mg

Vitamina D: 15 IU

Cistite da stress: curiamola a colazione

cistite e succo di mirtilli

Il 20-30% delle donne tra i 20 e i 50 anni, almeno una volta all’anno, soffre di cistite. Questa problema è causato dall’indebolimento dei sistema immunitario, che può avvenire, tra le altre cause, anche a seguito di uno stress eccessivo, con affaticamento fisico e mentale. In ogni caso, anche quando non ne è la causa, lo stress può ag­gravare i sintomi della cistite e provocarne il peggioramento.

 In tali situazioni, il cibo può giocare un ruolo fondamentale per risolvere il problema, a partire dalla colazione. Oltre alle nostre indicazioni alimentari, se soffrite spesso di cistite, sarà utile valutare con un esperto l’eventuale presenza di intolleranze alimentari, che “stres­sano” l’organismo, predisponendolo all’indebolimento delle difese. Potete farlo assaporando il succo di mirtilli rossi (lo trovate nei negozi bio): è davvero insostitui­bile per trattare la cistite.

Ricco di tannini che combattono le infezioni delle vie urinarie, per essere efficace deve essere preparato con frutti coltivati biologicamente e dolcificato con concentrato d’agave (che non “nutre” i batteri). Ne basta mezzo bicchiere diluito con acqua, da assumere per 15 giorni, ripetendo il trattamento più volte nel corso dell’anno. Numerosi studi clinici ne hanno attestato l’efficacia, dimostrando che un uso regolare nelle persone con cistiti ricorrenti riduce l’assunzione di antibiotici.

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Rientro a scuola: i consigli alimentari per affrontarlo al meglio

dieta scuola

Se gli adulti si sentono un po’ spossati e hanno difficoltà a riprendere il solito tran tran quotidiano, figuriamoci i bambini! Dopo tre mesi trascorsi in piena libertà, si trovano ora a dover affrontare un nuovo anno scolastico; quindi è bene iniziare a prepararli subito ai nuovi ritmi.

Cominciando dal regolare ciclo del sonno; per prima cosa, niente più ore piccole, e poi, per il nuovo ritmo è importantissima l’alimentazione, che deve essere varia, nutriente e fornire loro circa 2.800 calorie. Per affrontare meglio lo studio e soprattutto favorire la concentrazione sui banchi di scuola, sarebbe meglio non saltare la prima colazione, o consumare solo una tazza di latte in fretta.

Cercate di svegliare i ragazzi almeno un’ora prima di uscire di casa: in questo modo potranno sedersi a tavola e consumare con calma la colazione, nella quale non devono mancare latte o yogurt, fette biscottate con marmellata o biscotti, alimenti non pesanti per lo stomaco e ricchi di energia; se gradito ai piccoli, cercate anche di inserire nella colazione un piccolo frutto.

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