Ritenzione, cellulite e pancia gonfia? Ginseng, eleuterococco e maca

pancia piatta con le piante

Panax ginseng, è il nome botanico di una pianta coltivata nel Nord della Cina e in Corea. Contiene i ginserioidi (sostanze dall’azione equilibrante), oltre ad aminoacidi, vitamine e minerali. Prova il ginseng se hai bisogno di stimolare il sisterna endocrino e immunitario, se i tessuti tendono a cedere e se, nonostante tu faccia attenzione a tavola, fai più fatica del solito a smaltire i cuscinetti. Importante è la qualità della pianta e la titolazione dei principi attivi.

Sono disponibili diverse forme come integratore: il migliore è l’estratto standardizzato. Per essere efficace l’estratto deve provenire da piante di almeno 6 anni e contenere tra il 10 e il 20% di ginsenoidi. Usalo così. La quantità ideale di ginseng, è di una capsula di estratto secco al giorno. Si consiglia di assumerlo al mattino per cicli di 3 settimane. Il ginseng è controindicato in caso di patologie cardiache, può interferire con terapie anticoagulanti e ipoglicemiche. Non va assunto con bevande stimolanti, caffè incluso, e alcolici.

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La dieta Marazziti

dieta marazziti

Come avrete potuto notare, la gran parte delle diete dimagranti delle quali si trova notizia sul web proviene da oltreoceano: la Scarsdale, la Atkins e così via sono infatti tutti programmi alimentari elaborati da medici statunitensi. Si tratta in genere di diete cosiddette low carb o iperproteiche, fondate cioè sul consumo di proteine, e grassi, a scapito dei carboidrati. La dieta della quale stiamo per parlarvi adesso è invece molto diversa dalle solite: si tratta della dieta Marazziti, tutta italiana e bilanciata.

Messa a punto dalla dottoressa Paola Marazziti, endocrinologa romana che si occupa di cura dell’obesità sin dagli anni ’70, la dieta Marazziti è una dieta povera di grassi saturi centrata soprattutto sul consumo di cibi ricchi di iodio in grado di attivare il metabolismo. Fra questi soprattutto il pesce, che rappresenta, in questo regime alimentare, l’alimento privilegiato in assoluto.

Nel corso del programma dietetico, elaborato individualmente, i carboidrati possono essere consumati soprattutto nella prima parte della giornata e risulta molto ridotto il consumo di carni rosse, sostituite quasi interamente dalle bianche. Al contrario di molte altre diete, nella Marazziti non compaiono con molta frequenza minestroni e zuppe di verdure; questo per evitare gonfiori e ritenzione idrica causate dal rallentato metabolismo dell’acqua (eventualità che riguarda soprattutto le donne sopra i 40 anni) che, per lo stesso motivo, va bevuta solo nelle quantità desiderate.

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Dimagrire con gli gnocchi: ricetta degli gnocchi con pomodoro, fagioli e formaggio

gnocchi fagioli pomodoro e formaggio

Gli gnocchi sono decisamente appetitosi, così morbidi, caldi e invitanti, e danno veramente la sensazione di poter appagare contemporaneamente sia la vista sia il palato, oltre che solleticare anche la gola e mettere a tacere i borbottii dello stomaco. Quest’oggi, e nei giorni seguenti vi presenteremo una serie di ricette a base di gnocchi, quest’oggi iniziamo con gli gnocchi al pomodoro con fagioli e formaggio. Peccato però che questa chicca della cucina mediterranea possa presentare anche un rovescio della medaglia: gli gnocchi ínfatti possono essere un primopiatto a rischio se li si prepara senza tenere in corret­ta considerazione diversi fattori, come ad esem­pio il mix e la quantità dei vari ingredienti che lo compongono, cui si aggiunge ovviamente il condimento.

Detto questo, non vanno banditi: basta metterli in tavola con le dovute precauzio­ni e facendo bene attenzione ai dosaggi. Alzi la mano chi non sente aumentare al­l’istante i succhi gastrici già soltanto alla vista di questo piatto, che unisce nella stes­sa preparazione alimenti decisamente molto gradevoli al palato, i quali oltretut­to emanano un profumo irresistibile che attira come una potente calamita.

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Fiocchi d’avena, calorie e valori nutrizionali

fiocchi d'avena

L’avena è un cereale antico molto diffuso in tutta l’Europa del Nord perché riesce a maturare anche in un clima molto rigido; è il più energetico dei cereali, ricco di grassi insaturi, proteine e fibre, e contiene le vitamine del gruppo B. La presenza di potassio, fosforo, magnesio, calcio e ferro , rende l’avena un alimento adatto al periodo della crescita e a chi è sottoposto a periodi di stress fisico ed intellettuale; inoltre, aiuta a ridurre i livelli di colesterolo e di zucchero nel sangue.

 L’avena è prevalentemente usata in fiocchi, con i quali si prepara il muesli, un’ottima ed energetica prima colazione, magari con l’aggiunta di frutta essiccata, nocciole, semi di girasole, o semplicemente ammollata a scelta nel latte di soia, di riso, nel succo di frutta o nel latte vaccino.

La prima colazione più popolare dei paesi anglosassoni è il porridge, preparato cuocendo per 20  minuti i fiocchi d’avena, conditi a piacere sia nella versione dolce, con latte e miele, oppure salata con acqua o brodo, sale e olio. Negli ultimi anni, nei negozi di alimentazione naturale è possibile trovare un’eccellente latte d’avena consigliato per i bambini e per le donne in gravidanza, buonissimo anche con l’aggiunto di succo di mirtilli.

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La dieta Fricker

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La dieta Fricker porta il nome del suo ideatore, il medico francese Jacques Fricker, nutrizionista presso l’ospedale Bichat di Parigi ed autore del libro “Mangiare meglio per dimagrire”. Nonostante sia noto al grande pubblico come dieta lampo, il programma alimentare del dottor Fricker si articola in realtà in due fasi: delle due solo la prima, detta appunto ad alta velocità o pendolino, promette una perdita di peso rapida e notevole, mentre la seconda permette invece di conseguire un dimagrimento meno veloce ma duraturo ed aiuta a stabilizzare il peso raggiunto con la fase ad alta velocità.

Il programma alimentare della prima fase va osservato per un massimo di 15 giorni e si basa sul consumo di pesce, carne, frutta e verdura, mentre sono rigorosamente vietati dolci, pane, pasta e farinacei di ogni tipo. La fase a velocità moderata può essere invece seguita per tutto il tempo che si vuole e vede la reintroduzione dei carboidrati nel menù giornaliero.

Fase ad alta velocità, giornata tipo:

Colazione

1 yogurt magro e 1 frutto

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Per togliere fame e gonfiore: agar agar

agar agar

L’agar agar si ottiene a partire da alghe rosse che vengono essiccate, lavate e bollite al fine di estrarne le sostanze gelati­nose (mucillagini), ovvero fibre idrosolubili, da utilizzare come gelificante in cucina sia per le preparazioni dolci sia per quelle salate: bastano 1 -2 g di polvere di agar agar per gelificare mezzo litro di liquido. Facile da utilizzare, questo prodotto non fa grumi e si adatta a tutti i sapori (senza modificarli!).

La tecnica di impiego è semplice: basta incor­porare la polvere al liquido, farlo bollire per un minuto, distribuire il composto in stampi, formine o coppette, e lasciarlo solidificare in luogo fresco. La cucina occidentale ama uti­lizzarlo soprattutto per dolci light, come bu­dini, gelatine, gelati, e aspic di verdure. Ricco di iodio, potassio, magnesio, fosforo e cal­cio, agar agar stimola la diuresi e il metaboli­smo.

Inoltre, le fibre idrosolubili che contiene lo rendono un efficace rimedio antistitichezza e di­sinfiammante per le mucose, quindi utile anche in caso di colite. Anche l’azione saziante e disin­tossicante deriva dal contenuto di mucillagini. Quando desideri perdere peso e stai seguendo un regime alimentare ipocalorico, ma sai che il tuo problema è il desiderio di cibo.

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Effetto yo yo: ecco come dirgli addio

effetto yo yo

Dimagrire dovrebbe fare rima con costanza, ma spesso bastano un paio di sgarri ed ecco la bilancia torna là a segnare il peso di un paio di mesi prima: è il temuto effetto yo yo. Succede quando i buoni propositi non sono supportati da una strategia a lungo termine; per raggiungere l’obiettivo occorre non solo costanza ma anche traguardi chiari, con un regime alimentare adatto alle tre fasi del processo: l’inizio, la fase di mezzo e quello finale, di mantenimento.

La prima fase mira ad eliminare 4-5 chili in tre settimane, a questa ne segue una più leggera in modo da perdere 4 chili in un mese, e per non vanificare tutto, una fase di mantenimento con un regime ipocalorico.

Nella prima fase occorre seguire per tre settimane una dieta disintossicante; il calo del peso è maggiore perché un regime dietetico di questo tipo, oltre a stimolare il metabolismo, provoca una disintossicazione dell’organismo che si manifesta attraverso la diuresi; è importante anche non eccedere nelle porzioni

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Al posto della carne prendete il grana o il parmigiano!

grana e parmiggiano

Il primo incontro con il formaggio, almeno per i bambini italiani, è quasi una tappa obbligata: una grattugiatina di “grana” nella pappa, poco dopo l’inizio dello svezzamento; questo, di norma, il consiglio dei pediatri già a partire dal quarto-quinto mese di vita. Un’indicazione che si ricon­ferma poi nel corso del tempo, per tutta l’infan­zia e nell’adolescenza. Ma per quale motivo è possibile inserire questo ali­mento così precocemente nella dieta del bebè, a differenza di altre varietà di formaggi? E quali sono le proprietà nutritive che ne fanno un prezioso alleato in tutte le fasi della crescita? E ancora: in che cosa si distinguono tra loro Par­migiano Reggiano e Grana Padano? Come sceglierli?

Oggi scopriremo come sfruttare al meglio i principi nutritivi (e le virtù snellenti) di questi due formaggi stagionati, che fra l’altro sono degli ottimi “integratori” da proporre ai nostri figli in alternativa alla carne. So­prattutto a settembre, con la ripresa della scuola grana e Parmigiano sono una miniera di calcio (un minerale dalle virtù sazianti e antifame) ma anche di fosforo, potassio, magnesio, zinco e vitamine (la A, la PP e quelle del gruppo B).

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Conformazione androide, ovvero costituzione fisica a mela

androide

Braccia e gambe lunghe e sottili, glutei sodi e ventre pronunciato. Se vi riconoscete in questa descrizione, la vostra costituzione è di tipo androide, e accumulate grasso in modo tipicamente maschile. È un tipo di soprappeso ad alto rischio cardiovascolare, spesso correlato a problematiche diabetiche; molto dipende dallo stile di vita: mangiare male, disordinatamente, lasciarsi andare allo stress, fare poco moto sono tutte cause della cosiddetta “pancetta”.

Non c’è niente di peggio di un pasto troppo veloce: il cibo ingurgitato in fretta provoca gonfiore di stomaco e problemi digestivi; mangiate con calma, stando sedute e masticando ogni boccone. I nemici del ventre sono gli zuccheri, i latticini, eccetto lo yogurt, i legumi secchi, i piatti in salsa, le bevande gassate. Via libera, invece, alle verdure cotte, alle carni magre, al pesce, ai cereali integrali e alla frutta, che però va consumata fuori pasto.

La distribuzione dei pasti nel corso della giornata dovrebbe prevedere una buona prima colazione, un pranzo compensatorio, una merenda leggera nel pomeriggio e una cena piuttosto frugale la sera; puntate poi sulle fibre che, regolando il sistema digestivo, garantiscono un ventre piatto.

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La cipolla e lo scalogno: liberano il sangue dai grassi e il corpo dalle calorie (seconda parte)

sostituti del sale cipolla e scalogno

La cipolla spazza via colesterolo e trigliceridi ma è anche un buon diuretico. E, quando serve, abbassa la glicemia. Dal punto di vista botanico, questa pianta è molto simile all’aglio anche se ha un aroma differente. Arrivata in Europa grazie agli antichi greci, è un vegetale da sempre presente nell’alimentazione degli uomini che le hanno spesso attribuito notevoli pro­prietà terapeutiche, comprese quelle di abbassare il tasso di glucosio, coleste­rolo e trigliceridi nel sangue, anche se al giorno d’oggi si tende soprattutto a riconoscerne e a sottolinearne l’ef­fetto diuretico.

Sono diverse le va­rietà di cipolla che si possono trovare sui banchi del fruttivendolo, anche se la più “Gettonata” è quella rossa di Tropea, che ha il pregio di essere piu aromatica di quelle bian­che. La cipolla contiene 28 calorie all’etto e una percentuale di acqua che supera il 90%  cui si aggiungono sali minerali come potassio, calcio e ferro, sodio e fluoro, oltre all’acido glicolico che favorisce la diuresi e stimola il metabolismo.

Chi riesce a mangiarla cruda, ottiene il vantaggio di aumentare la secrezione dei succhi gastrici e biliari, favorendo anche la digestione. Ma l’a­lito non ne guadagna: per rimediare, si possono mettere in bocca, masti­candoli, anche un paio di chiodi di garofano. Invece, cruda la cipolla è sconsigliata a chi soffre di ulcera gastrica e iperacidità, mentre non ci sono controindicazioni se è cotta: aiuta il corretto fun­zionamento dell’intestino.

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Conformazione ginoide, ovvero costituzione fisica a pera

ginoide

La conformazione cosiddetta ginoide, o a pera, è quella più comune tra le donne ed è caratterizzata da fianchi larghi, cosce abbondanti, spalle e seno minuti e magri; questo tipo di costituzione fisica si rivela inestetica quando si hanno dei chili di troppo.

Il problema è soprattutto ormonale e della natura femminile: destinate ad avere figli e ad allattarli le donne tendono biologicamente ad immagazzinare delle riserve di grasso nella parte inferiore del corpo; questa tendenza determina un problema di ritenzione idrica, responsabile numero uno della cellulite. Nel dimagrire occorre quindi rendere in considerazione due fattori: un soprappeso localizzato dal ventre in giù e la cellulite. La regola base è non esagerare con il sale che aumenta la ritenzione idrica; per dare sapore ai piatti usate le spezie e prendete l’abitudine di cucinare evitando i cibi pronti, che di solito abbondano di insaporitori.

Puntate poi sulle proteine che creano muscoli invece che grasso: formaggi magri, uova, pollame, pesce: tutto va bene purché sia cotto a vapore, alla griglia o al forno. Bevete tanta acqua per depurare l’organismo, e per renderle più gradevole aggiungete di tanto in tanto fettine di limone o foglioline di menta.

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La dieta I love New York

dieta ney york

La dieta I love New York, nota anche come dieta New York, è stata messa a punto da David Kirsch, personal trainer delle più acclamate dive di Holliwood. Inutile dire che si tratta dell’ennesima dieta low card che promette un dimagrimento fino a sei kg e una riduzione del girovita di 10 cm in sole due settimane. Per ottenere lo scopo è richiesta però un’enorme forza di volontà, si tratta infatti di una dieta molto restrittiva.

Il programma alimentare si articola in tre fasi per la durata di un mese: durante la prima fase (prima e seconda settimana di dieta) sono vietati pane, pasta, patate, alcolici, frutta secca, dolci, fritture, latticini e caffè. Via libera invece a petto di pollo, funghi, albume di uovo, verdure a foglia verde e frutta (300 grammi al giorno). In questa fase l’apporto calorico giornaliero si aggira intorno alle 800-1000 calorie.

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Per evitare il sale: usiamo l’aglio (prima parte)

sostituti del sale aglio

Capita di rado di trovare in natura pro­dotti così salutari e benefici, per l’organismo in generale e per la linea. Eppure aglio, cipolle e scalogno, “parenti” stretti dal punto di vista botanico (sono tutti Liliaceae), vengono snobbati ed evitati sia da coloro che li trovano di difficile digestione, sia per via del loro aroma pungente. Peccato però, per­ché questi piccoli frutti della terra vantano molteplici proprietà: infatti, sono disintossicanti , hanno un effetto favorevole sulla pressione del sangue e persino capacità antibiotiche. Il trucco sta nel saperli prendere per il verso giusto. Ecco come fare.

Aglio: pochissime calorie e tanti pregi, ma aroma per molti troppo penetrante: ecco le due facce dell’aglio. A scopo dimagrante, vanno sottolineate soprattutto le sue proprietà disinfettanti a livello intestinale dovute alla presenza di un 7% circa di allicina, l’olio essenziale responsabile anche del suo odore così penetrante. Volendo far tesoro dei suoi effetti salutari, basta ricorrere a qualche espediente culinario. Per eliminare il sale. Ad esempio, l’aglio può servire per insaporire l’insalata: basta sbucciarne uno spic­chio, tagliarlo a metà e strofinarlo lungo le pareti della ciotola o dell’insalatiera, oppure ricorrere allo specifi­co accessorio che permette di spremere gli spicchi, per ricavarne solo il succo, da mescolare poi a un’emulsio­ne di olio, aceto balsamico o limone, aggiungendo a piacere erbe aromatiche che oltre a smorzare il gusto dell’aglio possono servire anche a eliminare il sale.

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Come combattere il mal di testa con l’alimentazione

mal di testa

Sarà capitato sicuramente anche a voi di soffrire di mal di testa, un disturbo sempre più diffuso che colpisce in percentuale maggiore le donne, senza differenza di età. A volte è sopportabile e dipende da stress o momenti di tensione, altre volte invece è una vera e propria malattia e come tale deve essere curata.

Al di là dell’ereditarietà, possono essere fattori scatenanti del mal di testa anche odori, allergie, alimenti e soprappeso. Secondo una ricerca effettuata presso l’università di Torino, sarebbero proprio i chili di troppo ad aumentare la gravità degli attacchi; questo dipende dal fatto che nelle persone in soprappeso, l’insulina fatica a trasformare gli zuccheri in energia, favorendone il deposito nel corpo sotto forma di grassi.

Il primo consiglio per cercare di risolvere il problema è quello di fare movimento tutti i giorni, basta anche una camminata di 30 minuti, perché aiuta l’organismo a bruciare le calorie, migliorando il lavoro di tutto l’apparato cardiocircolatorio. A tavola sono da evitare non soltanto i cibi ipercalorici, ma anche alimenti come yogurt, olio di semi, cavoli, spinaci, semi di soia, uva, pomodori e agrumi, che risultano particolarmente ricchi in una sostanza, la tiratina, che favorisce l’insorgere della cefalea.

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Il metodo Montignac

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Il metodo Montignac, nelle parole del suo ideatore, il francese Michel Montignac (nella foto), non è una vera propria dieta, quanto piuttosto un programma alimentare non restrittivo finalizzato sia  al dimagrimento che alla prevenzione di malattie cardiovascolari e diabete. Il metodo non si basa sul computo delle calorie giornaliere introdotte, ritenuto del tutto inutile dal dottor Montignac, ma sul controllo dei livelli di insulina nel sangue.

Secondo il nutrizionista francese infatti la causa dell’obesità è da rintracciarsi nell’iperinsulinismo causato in modo indiretto da alcuni cibi e il suo metodo si basa sulla scelta degli alimenti in funzione delle loro caratteristiche nutrizionali legate alla capacità di indurre reazioni metaboliche tali da prevenire l’aumento di peso, il diabete di tipo II e accidenti cardiovascolari. In particolare, sono da privilegiare i carboidrati a indice glicemico basso, gli acidi grassi polinsaturi omega 3 e monoinsaturi e le proteine.

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Pasti in famiglia: stessi ingredienti ma apporto calorico differente

alimentazione per madre e figlio

Sono molte le donne che, a causa dell’inappetenza dei figli, cucinano cibi ipercalorici e stuzzicanti che però i bambini lasciano nel piatto. Il rischio è che le mamme per non buttare via gli avanzi facciano un doppio pasto, con risultati rovinosi sulla linea. Spesso per portare i figli a normopeso, molte mamme utilizzano cibi ad alta densità energetica. La densità energetica corrisponde all’appor­to calorico di 100 grammi di alimento. L’alimento a più elevata densità energetica è l’olio; le zucchine invece hanno la più bassa densità energetica perché contengono molta acqua, oltre a fibra, vitamine e sali minerali che non forniscono calorie ma possono nu­trire adeguatamente l’organismo.

 Come è possibile mettere d’accordo le esigenze di madre e figli (dimagrire e ingrassare), evitando alla madre di cucinare ogni volta cibi diversi? Stessi ingredienti, piatti differenti ecco la soluzione. Quindi la mamma dovrà cucinare piat­ti che stimolino la fantasia dei bimbi: maccheroni che as­somigliano a piccoli cannocchiali, formaggio filante che ricorda una gomma magica ecc.

La soluzione per la mamma: pasta light ai peperoni. La mamma preparerà per sé e i figli gli stessi ingredienti-base (pasta, verdure, salsa di pomodoro e formaggio) che, combinati diversamente, diventano più o meno calorici.

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Melanzane, calorie e valori nutrizionali

melanzane

La melanzana, pur avendo uno scarso valore nutritivo, è una delle verdure più indicate nei regimi alimentari ipocalorici: il suo apporto di grassi e calorie è molto ridotto. Per questo, per il suo elevato potere saziante e per il fatto che presta ad essere utilizza in tanti modi diversi, è un alimento importante quando si intende tenere il peso sotto controllo, a patto di non farsi tentare da fritture, impanature o altri piatti gustosi.

Le melanzane vengono spesso cucinate con abbondanza di grassi, come nella famosa Parmigiana; se invece si utilizza qualche accorgimento e si scelgono preparazioni più leggere, è possibile consumarle senza incidere troppo sul conteggio delle calorie giornaliere. Lo scarso valore nutritivo della melanzana è compensato dalla presenza di alcune sostanze che stimolano la produzione di bile e aiutano ad abbassare il livello di colesterolo nel sangue.

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La dieta Max Planck

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La cosiddetta dieta Max Planck è una di quelle diete dimagranti che si diffondono soprattutto attraverso il passa parola e, da qualche anno a questa parte, anche mediante internet. Al contrario di quanto potrebbe far crede il suo nome, non ha nulla a che vedere con il noto Istituto di ricerca tedesco Max Planck, che ha ritenuto addirittura di doverne prendere le distanze, e anzi in realtà non si sa molto sulle sue origini e su chi l’abbia realmente messa a punto.

D’altra parte la dieta di Planck non sembra avere alcun fondamento scientifico e, a differenza di altre, non si basa su alcun principio nutrizionale accertato. Piuttosto, si tratta di una dieta da fame che presumibilmente porta al dimagrimento solo in virtù di una drastica riduzione delle calorie giornaliere. Non a caso questa dieta promette un dimagrimento fino a 9 kg in due settimane, promessa che l’Associazione tedesca dei consumatori Stiftung Warentest definisce a dir poco illusoria.

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