Omega 3 e omega 6: quanti ne dobbiamo assumere?

omega 3 e omega 6

Cinque  a uno: è il rapporto ottimale tra omega 6 e omega 3. Dieci a uno: questa invece la proporzione reale tra i due nutrienti assunti con un’alimentazione standard. Secondo ricerche americane lo squilibrio è legato a un maggior consumo di cereali e di oli di mais, girasole e soia, ricchi di omega6. Avverte Giuseppe Fatati, responsabile del Servizio Dietologico dell’Azienda Ospedaliera di Terni

 «Bisogna fare attenzione soprattutto alle margarine e ai prodotti che le contengono, come dolci da forno e cracker. Perplessità anche nei confronti delle fonti ittiche di omega-3 dal momento che i pesci dei Mediterraneo, di cui non si conoscono gli effettivi contenuti, potrebbero essere più poveri di questi elementi rispetto agli esemplari dei mari freddi».

La relazione squilibrata tra i due gruppi di acidi grassi polinsaturi espone al rischio di malattie cardiocircolatorie e della pelle, di infiammazioni delle articolazioni e di altri disturbi. Lo stato di salute viene influenzato dal genere di acido grasso prevalente in quanto gli omega-6 e gli omega-3 si comportano, a livello cellulare, come se fossero in competizione. I primi partecipano alla costruzione e alla funzionalità delle membrane cellulari e di composti ormonali, come le prostaglandine, per cui aiutano a controllare le reazioni infiammatorie e l’aggregazione delle piastrine e a mantenere la pelle elastica e giovane.

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Cardiolates, il Pilates che fa dimagrire

cardiolates

Il Cardiolates è un nuovissimo allenamento che viene dagli Stati Uniti, e che è approdato da pochissimi mesi in Italia, studiato per eseguire un lavoro fisico di tipo aerobico senza però sottoporre a uno sforzo traumatico la colonna vertebrale e le articolazioni: in pratica è l’unione di Pilates e aerobica.

Il termine “Cardio” del programma indica proprio questo: durante l’allenamento il corpo raggiunge e supera la “soglia cardiovascolare aerobica”, cioè arriva a svolgere uno sforzo elevato e costante che determina un forte consumo di calorie e di grassi localizzati. Con il Cardiolates di riesce a svolgere un’attività aerobica brucia grassi senza la necessità di lavorare in carico, alleggerendo la colonna vertebrale e le articolazioni di anca, ginocchia e caviglie dai microtraumi della corsa o della camminata.

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Vigoressia, ovvero il complesso di Adone

vigoressia

Avere un fisico statuario, asciutto e muscoloso e vedersi magri e flaccidi. Fare tutto ciò che si ritiene in proprio potere per porre rimedio a quella che appare come una situazione catastrofica: allenamenti estenuanti, diete rigidissime, assunzione di integratori di qualunque tipo…e continuare a vedersi uguali a prima. E’ questa la vigoressia, un disturbo psichico che affligge soprattutto gli uomini, ma anche le donne, e che investe, esattamente come anoressia e bulimia, la percezione della propria fisicità.

La vigoressia fu identificata come disturbo già nel 1993 da Pope, Katz e Hudson che la definirono prima come anoressia al contrario, poi come dismorfia muscolare e la descrissero come una condizione patologica che conduce la persona al progressivo isolamento sociale e all’uso di steroidi. L’allarme è stato però rilanciato nel nostro paese dal Professor Emilio Franzoni, direttore del reparto di Neuropsichiatria infantile e del centro per i disturbi del comportamento alimentare dell’Università di Bologna, in occasione dell’edizione 2008 della fiera del fitness “Rimini wellness”.

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Spezie e kamut contro sovrappeso e obesità

kamut e spezie

Secondo una recente ricerca condotta su un campione di 1600 donne giapponesi che mangiavano ogni giorno almeno un piatto piccante, pubblicato sul British Journal of Nutrition, il consumo quotidiano di spezie (come pepe, peperoncino rosso, anice, cannella, senape, zenzero ecc.) aiuta l’organismo ad accumulare meno adipe. Secondo gli esperti, infatti, l’ingestione di queste spezie aumenterebbe la termogenesi, ovvero la capacità del corpo di produrre calore: produrre calore costa energia, e questo processo porta il metabolismo a utilizzare le riserve di grasso, aumentando la sua velocità.

È stato dimostrato che le sostanze che stimolano la termogenesi sono i capsaicinoidi, contenuti, oltre che nel peperoncino rosso, anche nello zenzero e in altre spezie. Il loro consumo eccessivo deve essere però evitato se si soffre di ulcera o di gastrite. Grazie al suo sapore vagamente dolciastro, che ricorda quello del burro, il kamut – un’antica varietà di grano originaria dell’Egitto riscoperta negli Stati Uniti a partire dagli anni Cinquanta – sarebbe il tipo di cereale più indicato per combattere il sovrappeso nelle persone golose di dolci e carboidrati ma con problemi di intolleranza al glutine.

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Farro, calorie e valori nutrizionali

farro

Presso gli antichi romani, il farro era così prezioso che lo usavano addirittura come moneta di scambio; poi, con il passare dei secoli perse popolarità e la sua coltivazione fu abbandonata a favore di quella del frumento, anche perché i chicchi di farro possedevano un alto contenuto di fibre che me diminuivano la resa in farina e li rendeva difficile da lavorare.

Proprio per questa sua particolare caratteristica, il farro è stato rivalutato in questi ultimi anni: è tra i cereali migliori per mantenere efficiente l’intestino, sazia di più rispetto al grano e al riso, e rallenta l’assorbimento dei grassi, ragione per cui viene spesso consigliato anche nei regimi dimagranti e depurativi.

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Dolce dietetico con pere e uva nera

dolci dietetici

La ricetta che stiamo per darvi oggi è un vero concentrato di salute, poichè fatta esclusivamente di ingredienti di stagione ricchi di fibre, vitamine, sali minerali e antiossidanti. Si tratta infatti di un dolce poco calorico in cui a farla da padrone sono le pere, l’uva nera e il succo di ribes.

Di tutte le virtù dell’uva vi abbiamo già parlato, ma anche il ribes e le pere meritano qualche parola: il primo è un frutto che, grazie al contenuto di sostanze anti-ossidanti, flavonoidi soprattutto, e vitamina C, aiuta a contrastare l’azione nociva dei radicali liberi, mentre le pere, pur non spiccando per contenuto vitaminico, sono ricche di fibre e potassio e hanno il pregio, non da poco, di essere molto sazianti.

Vediamo quindi la ricetta delle pere cotte con succo di ribes e uva:

Ingredienti per sei persone

6 pere;

2 cucchiai di succo di limone;

1/2 litro di succo di uva nera;

1/2 litro di succo di ribes;

un grappolo di uva nera;

2 vasetti di yogurt magro;

un pizzico di cannella.

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Rimanere in linea imparando a dire qualche no

mangiare sano

Soddisfare le aspettative altrui, non deludere chi vuole bene: è questa la ragione che spesso ci induce a dire tanti sì che in realtà, se potessimo esprimerci liberamente, sarebbero dei no decisi. Rimpinzarsi alla domenica a pranzo dalla mamma, accettare il bis o le maxi porzioni di lasagne da surgelare, ad esempio, sembra un gesto d’amore ma in realtà genera solo chili e “pe­santezza“.

E se spesso da bambini non abbiamo scelta e siamo costretti ad accettare il cibo offerto con valore di dono o d’amore, da adulti abbiano invece il diritto e il dovere di rifiutare questa mo­dalità, soprattutto quando è l’unica che ci viene concessa. Ma è possibile salvare capra e cavoli? Certo che sì, a patto di distinguere in modo netto il vero affetto dall’amore che ingrassa.

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CrossFit, ovvero mescolare tutti gli sport

CrossFit

Se non sapete quale sport praticare, praticateli tutti! Potrebbe essere questo lo slogan del CrossFit, disciplina che mixa esercizi tratti dalle attività sportive più diverse, allo scopo di sfruttarne tutti i vantaggi. Il nome stesso di questa disciplina, che è nata in una palestra povera di Santa Cruz,  indica il suo contenuto: la traduzione in italiano di “cross” è incrocio, mescolanza, mentre “fit” è l’abbreviazione di fitness, ovvero le diverse attività fisiche pensate per il benessere.

Tutti gli esercizi e i gesti tecnici del CrossFit sono presi in gran parte dalla ginnastica, dall’atletica, dal sollevamento pesi, ma possono ispirarsi anche ad ogni tipo di movimento, perché il suo scopo è quello di coinvolgere il maggior numero di gruppi muscolari attraverso movimenti che siano attinenti a quelli che si compiono nella vita di tutti i giorni.

Il CrossFit si basa su una gamma infinita di movimenti funzionali, non porta a specializzarsi in nessuna attività in particolare. ma apre a una capacità globale, che può identificarsi con tutti gli sport; gli allenamenti funzionali di questa disciplina sono pensati e strutturati per essere applicati in modo universale, modulabili e adattabili a qualsiasi livello di abilità, a prescindere dalle esperienze personali e dall’età.

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La dieta metabolica

dieta metabolica

La dieta metabolica è stata messa a punto dal medico canadese di origini italiane, Mauro di Pasquale. E’ una dieta che promette un dimagrimento veloce fondato sul “dosaggio” dei carboidrati allo scopo di abituare il corpo a bruciare i grassi. La prima fase prevede quindi, come molte altre diete iperproteiche, una drastica riduzione del consumo di carboidrati a favore di grassi e proteine per almeno 12 giorni, cui seguono due giorni in cui questi nutrienti vengono reintegrati pienamente nell’alimentazione allo scopo di evitare la perdita delle proteine muscolari.

Quindi, dopo le prime quattro settimane di dieta, nelle quali ciascuno dovrà determinare la quantità minima di glucidi che gli occorrono per non incorrere negli inevitabili, spiacevoli effetti collaterali come nausea, cefalea e stanchezza dovuti alla formazione di corpi chetonici, si cominciano ad alternare 5 giorni di scarico e due di carico dei carboidrati (seconda fase della dieta metabolica).

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Come bloccare la fame nervosa: pet terapy e immagini

fame nervosa pet

Un cane affettuoso che ti viene incontro la sera: di fronte a questa immagine a molti di noi si allarga il cuore ma, immediatamente dopo, un’altra immagine si impone: quanto im­pegno richiede un animale? Sono molti coloro che, vivendo da soli, hanno un gran desiderio di avere un animale in casa e, di fronte alla prospetti­va del lavoro che comporta, arretrano. Un cane richiede attenzioni e soprattutto ci porta fuori di casa, costringendo a fare moto almeno due volte al gior­no. Ed è di fronte a questa prospettiva che i pigri soccombono, satiro poi immalinconirsi e cercare di colmare la solitudine con dolci e altre gratifica­zioni alimentari fuori pasto.

Se la prospettiva di uscire col cane sotto una pioggia scrosciante appare insostenibile in astratto, mettersi un impermeabile e portare fuori l’amico fidato è un gesto naturale. E se la pigrizia si nutre di abitudini, anche la disponibilità a muoversi si conquista con la consuetudine a farlo. Per questa ragione, se desideri davvero un cane, non rinunciare: sarà un traino per uscire dalla catena di routine e pigrizia che sono l’anticamera di depressione e obesità.

Un cane in casa ti stimolerà a prenderti cura di lui e spingerà anche a prenderti più cura di te stessa: un animale ti aiuta a diventare più regolare nei pasti, a stare più attenta a tutto ciò che consumi e, appagando  il tuo bisogno di compagnia e di calore, il cane previene anche  la fame nervosa che deriva dal vuoto affettivo.

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La dieta che aiuta la circolazione

dieta per la circolazione

Gambe snelle, toniche, senza gonfiori, senso di pesantezza e cellulite: averle così è possibile solo se solo i dedicati meccanismi della circolazione sono efficienti. L’alimentazione ha un ruolo importante nella prevenzione dei problemi del sistema venoso; per dare tono ai vasi sanguigni e mantenerli in salute è, infatti, fondamentale oltre che seguire un corretto stile di vita consumare i cibi giusti, ricchi di sostanze vasoprotettive, come ad esempio ribes e mirtilli, agrumi, kiwi, ortaggi a foglia verde.

Il primo segnale di cattiva circolazione è il gonfiore alle caviglie; quando il disturbo peggiora compaiono capillari viola o bluastri e vene varicose; l’insufficienza venosa interessa soprattutto le donne ed è causata dal sovrappeso, sedentarietà, da fattori ereditari, da fattori ormonali, dalle gravidanze, e dalla necessità di rimanere in piedi a lungo durante la giornata.

Fra i fattori di rischio il sovrappeso è particolarmente dannoso perché aumenta il carico di lavoro delle vene; è però anche quello su cui si può agire modificando lo stile alimentare. Mantenere il peso forma e perdere i chili in eccesso è indispensabile per ridare efficienza alla circolazione. La soluzione è una dieta ipocalorica mirata, che preveda il consumo di frutta fresca e verdure poco condite, che apportano poche calorie e saziano facilmente grazie al loro contenuto di fibre.

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Il segreto per dimagrire? Non dirlo a nessuno

segreto per dimagrire

Si vuole dimagrire per davvero? La cosa più importante da fare è non parlarne con nessuno, né con il marito, né con i genitori e men che meno con gli amici. Deve diventare un se­greto intorno al quale far ruotare la propria vita. Il bello è che le recenti ricerche sul sovrappeso e sulla psicologia dell’ingras­samento hanno confermato questa in­tuizione.

«Tutte le volte che dicevo a qualcuno mi metto a dieta o erano invidiosi perché loro non ci riuscivano e facevano di tutto per demotivarmi o mi dicevano frasi del tipo “ma no, no, sei bella così”, come mi ripeteva mio mari­to»

E’ vero: gli altri ci vogliono così come siamo, e se siamo in sovrappeso ci vogliono ancora più grassi. E’ il loro modo di tenerci sotto controllo: sanno bene che, se dimagriamo, poi cambiamo abitudini e pos­siamo liberarci di loro, tenerli a distanza con nuovi interessi. Per questo ci invogliano a restare grassi. La volontà di dimagrire deve essere un segreto, una cosa solo nostra. Per questo è utile  inventare delle scuse per stare poco a tavola; evitare di partecipare alle cene con gli amici il sabato sera dicendo che non ci si sente tanto bene, oppure si può dire che si devono fare degli esami del sangue, perché li ha ordinati il dottore e per questo si può mangiare solo verdura.

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Contorno light di stagione: insalata di funghi porcini

insalata di funghi porcini

In questa stagione in funghi la fanno da padroni nelle nostre tavole, e a ragione: il loro valore nutritivo è paragonabile a quello delle verdure, danno pochissime calorie, non contengono grassi, hanno un discreto contenuto vitaminico del gruppo B e di sali minerali. In più sono anche piuttosto ricchi di fibre, che tendono a saziare parecchio,  tutto a vantaggio della linea.

Per questo, oggi vi presentiamo un contorno leggero a base di funghi: l’insalata di funghi porcini, una vera delizia che contiene solo 145 calorie.

Insalata di funghi porcini

Ingredienti per 4 persone

50 g. di crescione, 100 g. di cicorino, 400 g. di funghi porcini, 10 g. di prezzemolo fresco in foglie, 10 g. di aceto di mele, 100 g. di mele rosse, 20 g. di pan carrè, aglio, 20 g. di maionese, 30 g. di olio extravergine d’oliva, sale e pepe.

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Ricetta dimagrante con gli gnocchi: gnocchi di zucca e spinaci

gnocchi di zucca e spinaci

Terminiamo oggi la serie delle ricette light con gli gnocchi. La ricetta degli gnocchi di zucca e spinaci non prevede l’uso delle patate, in questo modo ci si può permettere anche un po’ di burro. Inoltre grazie alle fibre di zucca e spinaci, combatti anche la stipsi e il gonfiore addominale. Anche se a prima vista questa ricetta può sembrare “pericolosa” per via della pre­senza di ben un etto di burro, in realtà, si tratta di un piatto decisamente meno ca­lorico di quelli che ho pubblicato nei giorni scorsi: merito ovviamente della zucca, che rispetto alle patate per­mette di risparmiare notevolmente sul to­tale delle calorie.

 E non è nemmeno diffi­cile da preparare, basta fare in modo che la purea di zucca abbia la consistenza giu­sta, né troppo liquida né troppo densa. Ciò non toglie che ci sia in questa prepa­razione una quantità considerevole di grassi, dovuti innanzitutto al burro, unico condimento,d’altro canto, usarne di me­no vorrebbe dire ottenere un piatto asciut­to e poco saporito. Per lo stesso motivo è fondamentale usare il parmigiano (o a pia­cere il grana). Ma anche questo ingre­diente contribuisce a far salire il totale del­le calorie e la percentuale di grassi.

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Cachi, calorie e valori nutrizionali

cachi

Il cachi è il frutto di una pianta originaria della zona meridionale della Cina, ma è in Giappone che ha conosciuto la sua grande diffusione; in Italia, questo frutto è arrivato all’inizio del ‘900, anche se già un secolo prima era conosciuto in Europa e in America.

Il gusto gradevolmente dolce è dovuto alla ricchezza degli zuccheri semplici: un cachi da 100 g. contiene 12.53 g. di zuccheri, l’ideale per un’iniezione di sprint. Diuretici e depurativi, grazie alla bassa presenza di sali, i cachi sono decisamente ricchi di fattori vitaminici: 100 g di polpa di cachi apportano ben 237 microgrammi di vitamina A, essenziale come fattore protettivo per la salute della pelle e di tutte le mucose, e 23 mg di vitamina C, anch’essa indispensabile in questo periodo per proteggere l’organismo dai disturbi del cambio di stagione.

I cachi sono frutti piuttosto energetici, infatti apportano 70 calorie per 100 grammi; ma sono anche ricchi betacarotene e di potassio; inoltre, possiedono proprietà lassative e diuretiche, e sono sconsigliati a chi soffre di diabete o ha  seri problemi di peso.

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Oli per friggere, quali i più indicati?

olio migliore per friggere

Sappiamo tutti che con le fritture è meglio non esagerare e questo non solo perchè gli alimenti preparati con questo metodo di cottura si presentano in genere più calorici e meno digeribili. Infatti i grassi, vegetali o di origine animale, impiegati per la frittura raggiungono temperature molto elevate che ne alterano la struttura molecolare e causano la produzione di una sostanza nociva per l’organismo, l’acroleina, visibile sotto forma di fumo ed altamente nociva per fegato e mucosa gastrica.

Questo accade tanto più rapidamente quanto più l’olio è ricco di grassi polinsaturi, quindi instabile e poco resistente alle alte temperature. Il cosiddetto punto di fumo, ovvero la temperatura massima raggiungibile da un grasso prima che cominci a degradarsi e ad emettere sostanze tossiche, varia infatti di grasso in grasso anche in funzione della sua composizione originaria, del processo di raffinazione cui viene sottoposto, e del tempo di esposizione al calore.

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Stop flaccidità con le piante adattogene

piante adattogene

Le piante “adattogene”, che sono quelle capaci di aumentare la resistenza dell’organismo a situazioni di stress, intossicazione e rallentamento metabolico, sono note fin dall’antichità per le loro virtù stimolanti. Oggi conosciamo il loro meccanismo d’azione: si è notato infatti che esse lavorano a livello neuroendocrino, presentan­do una struttura biochimica simile a quella del no­stro pregnenolone. Questa sostanza viene prodotta all’interno delle nostre cellule a partire dal coleste­rolo attraverso le ghiandole surrenali ma anche dalla pelle, dalle ovaie, dai testicoli e in grande quantità dal sistema nervoso.

Lo stress cronico, l’invecchiamento, una dieta po­vera di colesterolo “buono” e di acidi grassi polinsaturi riducono la capacità dell’organismo di produr­re pregnenolone e di conseguenza ne risente, a cascata, la produzione di molti ormoni. Questo defi­cit si ripercuote negativamente su tutto il metabo­lismo e anche l’aspetto estetico ne risente pesante­mente: la pelle invecchia e perde tono, i capelli si indeboliscono, la massa muscolare si riduce e inflaccidisce, il corpo tende a trattenere liquidi.

 L’utilizzo ciclico di piante adattogene aiuta a forni­re all’organismo i precursori per stimolare e attiva­re la sintesi degli ormoni indispensabili per conser­vare sani e tonici i tessuti. Attenzione! Per la loro azione di modulazione ormonale, le piante adattogene non vanno as­sunte in gravidanza e durante l’allattamento. Il ginseng è l’ideale per sciogliere i cuscinetti di vecchia data“: questa pianta è nota per le sue virtù ricostituenti. Meno conosciute sono invece le sue proprietà dimagranti, che intervengono soprattutto riattivando i natura­li meccanismi bruciagrassi dell’organismo. Alzando il tono energetico, anche il metabolismo accelera e si accumula meno adipe. Si usa l’estratto secco.

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Dire addio cellulite? Occhio alla cena

cellulite e cena

Per combattere la cellulite occhio alla cena. In questo in inestetismo così complesso, l’alimentazione della sera è importantissima, perché proprio gli errori nella cena possono portare all’accentuarsi di gonfiori e cuscinetti. Per agire sulla cellulite l’alimentazione deve comprendere una buona quota di proteine, quali carne bianca, pesce, uova, che nutrono la massa magra muscolare e quindi assicurano la tonicità del corpo.

Dopo le ore 19,00 è bene limitare gli amidi e gli zuccheri coinvolti nella produzione di insulina, che favorisce l’accumulo di grassi. I carboidrati come pane, pasta, riso e pizza, forniscono zuccheri che, mentre al mattino vengono utilizzati subito sotto forma di energia, la sera vengono fissati sotto forma di cuscinetti nelle zone critiche.

Cenare tardi, com’è abitudine di molte donne è dannoso per la linea; nel corso della giornata il metabolismo, molto attivo al mattino, rallenta. Il ritmo metabolico ha il suo massimo alle ore 11,00, poi nel corso della giornata cala in modo deciso. Per tenere sotto controllo la cellulite, oltre che il peso, gli endocrinologi consigliano di anticipare il più possibile l’orario della cena, che non dovrebbe mai iniziare, se non eccezionalmente, a notte inoltrata.

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