Intolleranze alimentari e metodi contraccettivi

Che relazione intercorre tra intolleranze alimentari e metodi contraccettivi? Come può, la presenza di intolleranze alimentari, influenzare la donna sulla scelta del metodo contraccettivo? Prima di rispondere a queste domande, torna utile dare una definizione di intolleranza alimentare e una definizione di metodo contraccettivo.

Le intolleranze alimentari sono reazioni tossiche, causate dall’ingestione di alcuni cibi che non risultano tollerati dall’organismo a causa della mancanza di enzimi, presenti nell’intestino tenue, in grado di scindere le sostanze contenute in essi. Le intolleranze alimentari, a differenza delle allergie alimentari, non attivano una risposta del sistema immunitario e i loro sintomi si presentano dopo un pò di tempo dall’ingestione dei cibi nocivi per l’organismo.

I metodi contraccettivi sono delle pratiche che richiedono ausili di varia natura (tecnici, meccanici o chimici) al fine di ridurre la probabilità di fecondazione. Tra i metodi contraccettivi moderni abbiamo:

  • metodi contraccettivi ormonali/farmacologici: pillola anticoncezionale, anello, cerotto, ecc.
  • metodi contraccettivi meccanici: profilattico, diaframma, cappuccio cervicale, ecc.
  • metodi contraccettivi intrauterini: spirale.

Il metodo contraccettivo utilizzato deve tener conto delle condizioni di salute della donna e delle abitudini di vita. Tornando all’argomento qui trattato, relazione tra intolleranze alimentari e metodi contraccettivi, la presenza di alcuni disturbi intestinali, ha forti ricadute sulla contraccezione. Come evidenzia la Professoressa A. Graziottin, esperta di ginecologia e sessuologia medica, in problematiche che interessano l’intestino, l’assorbimento dei medicinali può essere fortemente compromesso.

In casi di infiammazione intestinale cronica o nei casi di diarrea, gli ormoni che la donna assume per via orale, non essendo assimilati dall’organismo, sarebbero alla base del fallimento di alcuni metodi contraccettivi. In casi di intolleranza al lattosio, celiachia, ecc. l’assunzione della pillola sembra essere fortemente sconsigliata. Inoltre c’è da sottolineare che, le donne che soffrono di intolleranze alimentari sono spesso colpite da vaginiti, disturbi che escludono l’utilizzo dell’anello o di dispositivi intrauterini.

Sembra quindi che, in situazioni di questo tipo, sia più adatto un contraccettivo che agisca per via transdermica. Il cerotto, permettendo un passaggio diretto può essere tra i metodi che meglio può garantire l’efficacia contraccettiva.

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2 commenti su “Intolleranze alimentari e metodi contraccettivi”

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