Caffè, vizi e virtù di una delle bevande più apprezzate al mondo

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Il caffè rientra tra le bevande più consumate al mondo, si stima infatti che il 49% della popolazione mondiale ne consumi almeno una tazza al giorno. Come è noto, contiene notevoli quantità di caffeina, una sostanza psicoattiva ,contenuta anche nel tè, in grado di esercitare effetti negativi sull’organismo: leggero aumento della pressione arteriosa, eccitabilità, insonnia, tachicardia, aumento della secrezione gastrica. In media una tazzina di caffè all’italiana ne contiene 80 milligrammi.

Tuttavia, il caffè, analogamente a tè verde e vino rosso, vanta anche un’elevata concentrazione di polifenoli, sostanze antiossidanti che proteggono le arterie contrastando, fra l’altro, colesterolo cattivo e aggregazione piastrinica. In virtù di tale caratteristica il caffè ha quindi non pochi effetti benefici sul nostro organismo, dimostrati per altro da numerosi studi condotti in tutto il mondo.

Secondo i dati diffusi nel 2008 dalla Nutrition Foundation of Italy (NFI) infatti, le persone che bevono abitualmente caffè sono meno esposte al rischio di sviluppare alcune patologie come il diabete di tipo 2 e il morbo di Parkinson oltre a mostare un declino cerebrale dovuto all’invecchiamento più lento.

La caffeina inoltre stimola la concentrazione, aiuta la memoria, protegge dalla carie dentale,  e favorisce la digestione poichè favorisce la produzione di saliva e succhi gastrici. Alla caffeina anche inoltre riconosciute proprietà cosmetiche drenanti ed antiedematose ed è quindi inclusa fra gli ingredienti di molte creme anticellulite. Infine ha un’azione diuretica ed accelera il metabolismo.

Appare ovvio come le proprietà benefiche del caffè siano apprezzabili solo se questo viene assunto quotidianamente in quantità moderate. Superate le tre tazzine al giorno sembra possano prevalere solo spiacevoli “effetti collaterali”.

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