Alimentazione dei bambini: vietato saltare la merenda

Le statistiche sono tutt’altro che incoraggianti: l’obesità infantile in Italia è un fenomeno in continua crescita. Secondo l’indagine OKkio alla Salute, condotta nel 2008 dal Ministero della Salute, nel nostro paese più di un bambino su tre di età compresa tra i 6 e gli 11 anni pesa troppo; in particolare, il 12,3% dei bambini è obeso, mentre il 23,6% risulta in sovrappeso. Responsabili di ciò sono le cattive abitudini alimenta­ri e — spesso — la mancanza di una corretta informa­zione: in particolare, la ricerca evidenzia il fatto che per 8 bambini su 10 la merenda di metà mattina con­sumata a scuola risulta troppo abbondante o troppo ricca di alimenti grassi, dolci o industriali, e di frequente sostituisce la prima colazione che spesso e vo­lentieri viene saltata.

 Viene invece sottolineato con decisione dai nutrizionisti che la merenda di metà mattina non può sostituire una corretta prima colazione (con latte, frutta di sta­gione, cereali). Al tempo stesso, però, questo piccolo pasto è sicuramente un importante tassello per co­struire un corretto schema alimentare: il suo ruolo è quello di fornire una ricarica di energia che consenta al bambino di arrivare non troppo affamato al momento del pranzo, ma neppure ancora appesantito dalla digestione ancora in atto.

 Quindi, ben venga la merendina delle 11, purché fornisca un corretto ap­porto di nutrienti senza eccedere in calorie. Sono rigorosarnente da evitare, quindi, tutti quegli snack che re­galano calorie “vuote” (patatine, merendine confezio­nate ricche di cacao, creme e grassi, bibite gassate) cosi come panini imbottiti troppo nutrienti, dando via libera ad alimenti sani e leggeri: frutta, yogurt, torte o biscotti fatti in casa (con ingredienti leggeri e integrali), succhi di frutta, ma anche cibi della tradizione come il semplicissimo (e gustoso) pane, olio e pomodoro. A molti bambini la merenda di metà mattina piace dolce.

Per evitare le merendine confezionate, “comode” per le mamme ma ricche di saccarosio e grassi industrali, un’ottima soluzione è usare il pane come “base” e spalmarlo con della confettura (casalinga o biologica) o un velo di miele integrale, eventualmente arricchito con del polline (dà sazietà e migliora la concentrazione). Va bene anche un velo di burro con dello zucchero integrale, senza esagerare con le quantità. Ecco i suggerimenti dell’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) per educare bambini e ragazzi a nutrirsi in modo corretto anche nell’intervallo.

Per avere un’alimentazione equilibrata fai sempre 5 pasti al giorno: prima colazione, merenda di metà mattina, pranzo, spuntino pomeridiano e cena. La merenda di metà mattina non dev’essere mai saltata, fin dalla prima infanzia: altrimenti si rischia di “mangiucchiare” tutto il giorno. La merenda è un piccolo pasto. Deve fornire il 5-7 % delle calorie di tutta la giornata e deve essere variata. La merenda, di metà mattina e di metà pomeriggio, serve per non arrivare ai pasti principali con lo stomaco troppo vuoto, evitando così di abbuffarsi. Tra la merenda e il pranzo (o la cena) devono passare almeno due ore: così il corpo ha il tempo di smaltire le calorie introdotte e il metabolismo resta attivo. Alla merenda vanno dedicati almeno 10-15 minuti di tempo. La merenda che le mamme preparano da portare a scuola va cambiata spesso, in modo da variare i nutrienti: si può dare una porzione di frutta fresca, uno yogurt, una fetta di torta casalinga, un panino dolce o salato.

 Se di tanto in tanto si opta per i prodotti confezionati, si deve leggere in etichetta il valore nutritivo: una merendina può contenere circa 120-200 kcal; non vanno scelte le merendine più caloriche di queste, e comunque non devono diventare un’abitudine.

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